I.1.4.
Fenomeni aperiodici
Fino ad ora si e' parlato di oscillazioni periodiche di quei movimenti
in cui l'oscillazione ripete il suo moto interamente e con continuità,
ad intervalli di tempo costanti intorno al suo punto di oscillazione.
Un'oscillazione
non periodica si dice aperiodica, e in quest'ultima classificazione rientrano
l'impulso e il rumore.
L'impulso (fig. 5) e' la variazione di una quantità
di energia nel tempo.
Esso e' direttamente implicato nella costituzione del timbro in quanto
e' l'impulso (o inviluppo)
che determina le principali caratteristiche del suono.
Le principali
grandezze dell'impulso sono:
- tempo di
salita;
- tempo di discesa;
- tempo di durata;
- decadimento finale;
Il tempo
di salita o attacco corrisponde alla fase di incremento dell'ampiezza
del suono dal momento in cui viene generato.
Il tempo di discesa o decadimento corrisponde alla fase
di decremento dell'ampiezza dal massimo valore raggiunto in fase di attacco,
fino allo zero o al livello di durata.
Il tempo di durata o tenuto mantiene l'ampiezza del suono
costante fino al decadimento finale.
Questo rappresenta
lo smorzamento graduale dell'ampiezza del suono fino allo zero.
Risulta facile capire da quanto detto precedentemente sul rapporto tra
ampiezza e timbro che l'impulso determina la durata e la forma d'onda
del suono nella sua complessità.
Il rumore
e' caratterizzato fisicamente da un numero infinito di componenti parziali
aventi ciascuna caratteristiche di fase e di ampiezza puramente casuali
(random).
In analogia con la luce bianca che contiene tutti i colori anche il rumore
viene definito bianco (white noise).
Il rumore e' presente in molti spettri di strumenti tradizionali, ed e'
una tipica caratteristica dovuta al mezzo di produzione del moto sonoro
(ad esempio lo sfregamento dell'arco sulle corde di una viola).
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