| IV.2.4.
Dispositivi per l'interfacciamento del sintetizzatore con altri strumenti
Con lo sviluppo del sintetizzatore, trova posto nei progetti delle industrie
di strumenti elettronici la realizzazione di numerose interfacce.
Queste sono dei dispositivi che permettono di controllare un sintetizzatore
tramite altri strumenti.
La prima interfaccia per chitarra fu la guitar interface prodotta dalla
Moog.
La guitar interface permetteva di controllare il Minimoog
tramite una chitarra, e
sempre per il Minimoog fu il Percussion Controller (1973) , un
interfaccia a percussione a forma di tom-tom che determinava la dinamica,
la timbrica e la durata dei suoni prodotti dal minimoog a secondo della
forza con cui veniva colpita la pelle del tamburo stesso.
Ma
la tendenza generale fu quella di realizzare delle interfacce con il sintetizzatore
dedicato.
E' cosi che l'ARP produce il synt per chitarra Avatar, in
cui uno speciale pick-up applicato ad una chitarra raccoglie le vibrazioni
delle corde e le invia all'interno del sintetizzatore (monofonico), dove
vengono trasformate in tensioni per il controllo dei vari circuiti.
La ditta
americana Lyricon costruisce nel 1975 un sintetizzatore a fiato.
Primo nel suo genere ed eccezionale nelle prestazioni, il Lyricon e' costituito
da uno strumento a fiato interfacciato con una speciale consolle che provvede
alla generazione sintetica dei timbri e alla miscelazione di questi con
il timbro naturale prodotto dallo strumento stesso.
Le regolazioni offerte dalla consolle permettono di modificare la tonalità
dello strumento in una delle cinque tonalità tipiche degli strumenti
a fiato (sol, sib, do, reb, mib) tramite un selettore a scatti, e di regolarne
l'accordatura in modo continuo tra 442-444 hz.
La
formazione dello spettro si costituisce con sintesi additiva per mezzo
della regolazione dell'ampiezza dei cinque oscillatori sinusoidali (VCO)
generanti la fondamentale e le armoniche del suono sintetizzato.
Come per tutti i sistemi in tensione anche nel Lyricon e' possibile estendere
la scala a cinque ottave di estensione, di controllare l'evoluzione temporale
di ogni armonica sintetizzata tramite un inviluppo a due sub eventi (AS),
e di ottenere dei glissati con l'uso del portamento.
Anche
la Korg produce un sintetizzatore per chitarra che si può adoperare
anche con qualsiasi altro strumento elettrico o elettrificabile con microfono.
L' X-911 (guitar synth) provvede alla conversione dei segnali
audio in tensioni atte a controllare la frequenza di un VCO con il relativo VCF
e VCA. Dotato anche di inviluppo a due sub eventi (AD) e di sei presets la proposta
della Korg non trova confronti davanti al guitar synthesizer gr-300 della Roland.
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Primo sintetizzatore per chitarra polifonico, il GR-300 era costituito
da una speciale chitarra connessa a una centralina atta alla generazione dei suoni.
Ma anche
nella produzione di interfacce entra il microprocessore con la standardizzazione
di alcuni codici che costituisco il MIDI (musical instrument digital interface).
Si tratta di una standardizzazione dei codici relativi alle varie funzioni dello
strumento che vengono posti in una presa sullo strumento stesso. Connettendo
diversi strumenti tra loro tramite queste prese e' possibile fare eseguire contemporaneamente
agli apparecchi connessi una serie di operazioni gestibili da un solo strumento,
come ad esempio una esecuzione parallela, il cambio delle memorie dei timbri,
il controllo della modulazione ecc. Tramite MIDI e' possibile controllare
uno strumento anche con un home computer, permettendo cosi tutte le possibili
manipolazioni ottenibili da dati digitali , come l'esecuzione automatica, o la
memorizzazione dei brani su dischetto (floppy disk). |