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  Glossario Sintetizzatore  
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V‑VOLT
Unità di misura della tensione elettrica. Secondo la legge di Ohm, tale grandezza si desume dalla seguente relazione: V = I x R. Quindi, ai capi di un circuito di resistenza pari ad 1 ohm, percorso da una corrente di intensità pari ad 1 ampère, si misura la tensione di 1 volt. Nei sintetizzatori questa grandezza è di primario interesse, poiché costituisce la variabile ordinaria di quasi tutti i processi di controllo (v. CV. VOLTAGE CONTROL).

VCA‑VOLTAGE CONTROLLED  AMPLIFIER Amplificatore il cui guadagno è controllato mediante tensione (v. A, GAIN).
Il VCA costituisce uno dei moduli' fondamentali d'un sintetizzatore tradizionale, essendo adibito alla elaborazione della dinamica, ovvero dell'amplezza dei segnale in input. La modalità della elaborazione è relativa al tipo di segnale applicato all'input di controllo (CV input); (v. anche CV, MODULATION, TREMOLO).

VCF‑VOLTAGE CONTROLLED FILTER Filtro controllato in tensione. Così viene denominato, geneticamente, qualunque tipo di filtro che ammetta il controllo della curva di risposta in frequenza mediante tensione (v. CV. CUT OFF FREQUENCY, F, VOLTAGE CONTROL). Di norma il VCF si identifica in un filtro passabassi (v. LPF).

VCO‑VOLTAGE CONTROLLED OSCILLATOR Oscillatore controllato mediante tensione. Così è denominato il principale modulo di generazione di segnali audio di un sintetizzatore analogico tradizionale il segnale fornito da un VCO può anche essere aperiodico (V. NOISE) e, in taluni casi, anche sub‑sonico. E d'uso che dal modulo VCO si possano prelevare più forme d'onda, per commutazione, o simultaneamente da distinti outputs (v. ANALOG, APERIODIC SIGNAL, CV, 0, VOLTAGE CONTROL, WAVEFORM). I tradizionali parametri di controllo di un VCO sono: frequenza, PW, fase (v. FR, PHASE, PW, PWM). In alcuni sintetizzatori sono disponibili due interessanti dispositivi di controllo: modulatore di forma d'onda (waveshaper o waveform modulator, a seconda della logica di controllo) e quello di sincronismo forzato (v. SYNC)

 
 

VDT‑VIDEO DISPLAY TERMINAL Terminale video. Unità che consente la rappresentazione visiva di dati trasmessi da un calcolatore o strumento affine, anche mediante collegamento indiretto e distanziato.

VDU‑VIDEO DISPLAY UNIT Unità adibita al monitoraggio visuale di informazioni relative a dati, procedure, svolgimento programmi, ecc... VERIFY Verifica. Test finalizzato al controllo della correttezza ed efficacia di una operazione eseguita. Tale test richiede una procedura specifica. Generalmente il Verify è relativo alla programmazione e codifica di dati in memoria, oppure al trasferimento di dati da un supporto ad un altro (RAM cartridge, memory pack, magnetic tape, floppy disk, magnetic strip, memory bank, ecc ... ); (v. anche MEMORY).

V/F‑VOLTAGE TO FREQUENCY Processo che converte livelli discreti di tensione, in valori di frequenza oscillatoria. Un esempio è dato dalle tensioni lineari fornite da una tastiera e indirizzate al controllo della frequenza di circuiti oscillatori ad ogni tasto corrisponde una precisa tensione la quale determina una corrispondente frequenza, conformemente al sistema di relazione adottato (v. CV, EXPONENTIAL, LINEAR, VOLTAGE CONTROL).

VHF‑VERY HIGH FREQUENCY Gamma di frequenze molto elevate. Le informazioni luminose, ad esempio, per la trasmissione, richiedono portanti elettromagnetiche di frequenza elevatissima.

VIBRATO Espressiva modulazione dei pitch di un segnale audio, quale effetto sensibile di una variazione periodica della frequenza oscillatoria (v. MODULATION, PITCH).
Un vibrato, inteso in senso melodico‑tradizionale, è caratterizzato da escursione modesta, cadenza di 3 ‑ 6 Hz e andamento sinuoso (ossia con dinamismo sinusoidale o triangolare). L'effetto di questa modulazione non va confuso con il cosiddetto tremolo (v. TREMOLO).
Il vibrato è un espediente espressivo a cui si ricorre spesso, specialmente suonando degli strumenti ad emissione meccanica, mediante specifici comportamenti: rollio sul nodo d'una corda, spasimo dei diaframma durante l'espirazione, ecc...

VIDEO MONITOR Unità terminale d'un sistema a circuito chiuso, destinata alla traduzione ottica di segnali in codice digitale, generati e trasmessi da una idonea unità quale un computer.

VLSI‑VERY LARGE SCALE INTEGRATION Nella tecnologia della microelettronica, così è denominato l'indice di super addensamento di componenti miniaturizzati e integrati in una singola chip (v. CHIP). Il grado di integrazione è tale da consentire, ad esempio, un adden
samento equivalente a 10.000 transistors, o persino alla circuitazione globale d'un microprocessore.

 
 

VOCODER Unità di sintesi audio, basata sull'interazione di due segnali di sorgente distinta, rispettivamente responsabili dei timbro e dei pitch dei segnale risultante.
Il concetto è Il seguente: un apposito input riceve un segnale audio generato esternamente al Vocoder, convogliandolo in un circuito di analisi dello spettro armonico, le cui componenti, convertite in tensioni, controllano un sistema articolato di filtri (v. F/V). Un secondo segnale, generato invece dallo stesso Vocoder e intonato mediante tastiera, viene rielaborato dal suddetto banco di filtri, assumendo la composizione spettrale dei segnale di input. Tale elaborazione, pero, non inibisce la manifestazione della frequen, za fondamentale, ossia il pitch determinato dalla tastiera. Lo stesso processo e ordinariamente attuato in chiave polifonica, utilizzando il medesimo segnale esterno per... timbrare tutte le Voci. Il Vocoder è uno strumento suggestivo, la cui proprietà peculiare è quella di conferire intonazione polifonica a suoni di qualunque origine, conservandone tutti i caratteri timbrico‑dinamici.

VOICE Voce. Evento acustico, più o meno complesso dinamicamente, ma univoco, cioè valutabile come una singolarità una specie di monade sonora. In relazione ai sintetizzatori, il termine viene inteso come segnale risultante da uno o più canali di sintesi (v. CHANNEL) pilotati simultaneamente dal medesimo tasto. Il timbro di una Voce, quindi, puo essere determinata dalla concomitanza di più segnali (v. anche DOUBLE, DRAWBAR, UNISON). Secondo il lessico tradizionale per Voce s'intende invece ciascuna delle distinte linee di successione coerente (in senso melodico) dei suoni di un tessuto armonico o contrappuntistico.

VOICE MODULE Insieme di circuiti coordinati e interattivi, destinati ad un processo completo di sintesi monofonica (v. CHANNEL, MODULE, MONOPHONIC, VOICE).

 

VOLATILE MEMORY Memoria volatile, cioè labile. Con tale aggettivo si indica un modulo di memoria che perde il suo contenuto di informazioni, allorché l'erogazìone di corrente di alimentazione venga interrotta. Nei casi opportuni, a tale 1 labilità si rimedia trasferendo i dati su un supporto di memoria permanente (nastro magnetico, dischetto, cartuccia RAM, ecc ... ); (v. anche FLOPPY DISK, MEMORY, NON VOLATILE MEMORY, RAM). VOLATILE STORAGE Codifica di informazioni digitali, su supporto di memory labile (v. VOLATILE MEMORY). VOLTAGE CONTROL Condizionamento comportamentale di circuiti, mediante tensioni applicate agli appositi inputs di controllo (v. CV). Tale processo, pur differenziato nei criteri di applicazione e responso, è finalizzato alla quantificazione di parametri elettroacustici o all'induzione di specifiche modalità di funzionamento dei più svariati dispositivi (v. anche HZ/V, OCTIV, PARAMETER).

VOLTAGE TRIGGER Eccitazione di circuiti, mediante tensioni impulsive, applicate agli appositi inputs. Codeste stimolazioni elettriche determinano specifici regimi di lavoro dei circuiti riceventi, come ad esempio, la generazione di tensioni modulate, o l'avviamento di eventi sequenziali (v. anche EG, ENVELOPE, TRIGGER). a WAVEFORM Specifica legge dinamica che caratterizza il decorso temporale dei singolo ciclo, ossia dei modulo oscillatorio d'un segnale periodico. In senso lato, però, anche un segnale aperiodico può essere rappresentato da una forma d'onda distintiva, grazie a elementi* di omogeneità, sia pure estranei alla manifestazione ciclica. A dispetto della casualità in frequenza, ad esempio, un segnale può essere caratterizzato da limiti di banda e costanti rapporti d'ampiezza delle frequenze parziali (v. anche APERIODIC SIGNAL, AZUR NOISE, FOURIER TRANSFORM, NOISE, PERIODIC, PINK NOISE, WHITE NOISE). La valutazione uditiva della forma d'onda si risolve nel senso timbrico, condizionato da leggi psicoacustiche, non ancora sufficientemente note.

 
 

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