Finora, descrivendo questi circuiti
è stata mantenuta una grande schematicità dei collegamenti.
Nel
caso di una configurazione di base si avrà il controllo di frequenza
e la generazione di trigger da tastiera applicabili alla catena V.CO-V.C.F.-V.C.A./E.G.:
ad ogni tasto premuto corrisponderà una certa frequenza coordinata
ad una frequenza di taglio del V.C.F. e ad un inviluppo dinamico prestabilito.
Ma bisogna pensare che la presenza su quasi tutti
i moduli di "porte" che consentono i più svariati tipi
di modulazione e di connessione,unitamente alla presenza di più
moduli di uno stesso tipo separati tra di loro ( ad es. 2 o più
V.C.O., VC.F., V.C.A., E.G. ecc.) permette una grande flessibilità
del sistema.
E' il caso del generatore
di inviluppo che può essere indirizzato, oltre che al
V.C.A., anche al V.C.O. e al V.C.F.
Se applicato al V.C.O. determina una evoluzione
della frequenza nel tempo funzione dei valori impostati di A.D.S.R.
Se applicato al V.C.F. vincola lo spostamento della
frequenza di taglio ai valori di A.D.S.R. e determina quindi una evoluzione
del contenuto armonico di un suono.
Una configurazione più complessa permette
di indirizzare tre diversi A.D.S.R. (ciascuno con valori a scelta) ai
tre moduli:
Un circuito avente espressamente funzione di controllo in voltaggio
di altri moduli è l'oscillatore a bassa
frequenza (Low Frequency Oscillator=L.F.O.).
Esso genera frequenze sub-audio (0.1-20 Hz circa) ed è
di solito dotato delle forme d'onda tipiche degli oscillatori audio:
sinusoide, triangolare, quadra, dente di sega.
Se applichiamo una sinusoide di 1 Hz (1 periodo/sec.)
al V.C.O. essa fornisce una variazione di frequenza il cui periodo è
uguale a quello dell'oscillatore a bassa frequenza: otterremo perciò
un vibrato (modulazione di frequenza) con 1 periodo al secondo;
se la frequenza dell'L.F.O. è di 10 Hz il vibrato avrà
un periodo di 10/1 sec.=1/10 sec.
Se la frequenza dell' L.F.O. viene indirizzata al
V.C.A. essa produrrà variazioni di ampiezza periodiche del segnale
audio secondo modalità identiche a quelle appena esposte per
la frequenza e l'effetto sarà di tremolo (modulazione
di ampiezza).
Usando l' L.F.O. come modulatore di un V.C.F. si
avranno variazioni periodiche del contenuto armonico del suono in transito
nel filtro il cui profilo è funzione del tipo di forma d'onda
modulante.
Tra gli elementi modulanti compresi in un
sistema analogico ricordiamo anche un circuito capace di generare tensioni
casuali (Random) e la possibilità di modulare i circuiti controllabili
in tensione mediante il rumore.