Il filtro è deputato ad attenuare
o ad enfatizzare le frequenze provenienti dai circuiti di generazione
secondo modalità dipendenti dalle caratteristiche progettuali
del circuito.
Ne esistono di vari tipi; tra i più diffusi
si ricordano i filtri passa banda, passa alto, passa basso.
Il filtro
passa banda è adatto ad enfatizzare o attenuare una banda
frequenziale stretta ( ad es. 100, 200, 1.000, 2.000 Hz).
Quando più filtri passa banda vengono abbinati
in modo da garantire interventi su tutta la gamma delle frequenze udibili
ad es. 100, 200, 400, 800, 1.600, 3.200 ecc.) tale configurazione prende
il nome di equalizzatore grafico.
Ciò che contraddistingue un filtro è, oltre alla modalità
con cui agisce, il valore di pendenza con cui interviene sul segnale,
cioè la "rapidità frequenziale" con cui svolge
la propria funzione.
Prendiamo un rumore bianco ed immettiamolo in un
filtro passa banda che agisca alla frequenza di 500 Hz. Supponendo di
volere enfatizzare questa frequenza agiamo sull'apposito controllo.
L'enfasi non si applicherà soltanto alla frequenza nominale 500,
ma si estenderà verso l'acuto ed il grave entro un certo numero
di Hz, funzione della pendenza del filtro.
Il filtro passa alto lascia transitare le frequenze più
acute rispetto al punto (frequenza) di taglio, sopprimendo quelle più
gravi. In genere si usa per eliminare la fondamentale e i primi suoni
armonici.
Il filtro passa basso si comporta al contrario
del passa alto ed elimina le frequenze più acute rispetto al
punto di taglio consentendo la soppressione di intere porzioni di suoni
armonici.
In genere i filtri passa alto
e passa basso non hanno un punto di intervento fisso ma possono essere
posizionati su qualsiasi zona frequenziale.
Ed ecco lo schema a blocchi di un sistema
comprendente oscillatore, filtro ed amplificatore: