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Mellotron | ||
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Il Mellotron nacque in una piccola fabbrica di materiale bellico alla periferia di Birmingham diretta da tre fratelli: James, Norman e Leslie Bradley. Nel
1962 la compagnia, conosciuta come Bradmatic Ltd, fu contattata da un americano
per realizzare settanta testine di lettura per nastro magnetico. Il nuovo strumento fu commercializzato con il nome di Chamberlain e, pur essendo ad un livello ancora primitivo, aveva un potenziale molto alto. I fratelli Bradley, con il loro background ingegneristico, furono chiamati per ridisegnare lo strumento. Nel 1964 il Mellotron Mark I appariva per la prima volta sul mercato; lo strumento prendeva nome da Melo(dy) and Electron(ic). Sfortunatamente il Mark I aveva un grosso difetto nel sistema di trasmissione, di trascinamento dei nastri, che non riusciva ad assicurare una sufficiente precisione nel movimento, con la conseguente difficoltà a mantenere l'accordatura anche per brevi periodi. All'inizio
del 1965 fu disponibile il nuovo modello, denominato Mellotron Mark II;
era uno strumento a due manuali allo stesso livello (non sovrapposti quindi) ogni
tastiera comprendeva trentacinque note (Fa 1 - Do 3) ed era divisa in tre sezioni. | ||
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I
primi nastri realizzati comprendevano registrazioni di singole note da strumenti
acustici, assieme a interi passaggi eseguiti da brass bands, skiffle bands, gruppi
jazz e quartetti d'archi. Ogni nota della tastiera suonava il passaggio specifico, ed una variazione nella tonalità del tasto; l'ultima nota della tastiera conteneva un ending per il ritmo degli altri tasti (tutto ciò può apparire oggi come cervellotico, ma all'epoca fu uno scalpore senza precedenti...). All'insaputa dei compratori, per motivi contrattuali, molti nastri erano stati realizzati da musicisti di fama. Quando tutte e tre le sezioni, melody, accomp, e rhythm erano suonate insieme, l'effetto prodotto era quello di una vera band. La BBC (British Broadcasting Corporation) decise che il Mellotron era lo strumento ideale per il loro dipartimento di effetti sonori e commissionò alla Streetly Electronics (il nuovo nome della fabbrica) un Mellotron Mark II con 1260 effetti speciali. Questo era il massimo che lo strumento poteva contenere e cioè 70 note per 3 canali per 6 banchi. Nel 1967 i Beatles con Strawberry Fields Forever e, nel 1969, i King Crimson con l'album In the court of the Crimson King facevano un uso massiccio dello strumento, confermandone la validità timbrica e le possibilità d'uso. Il modello Mellotron 400, una versione single-manual con 35 note apparsa nel 1970, divenne la versione più popolare dello strumento. Comunque, con la popolarità, crescevano anche i problemi per la casa produttrice: l'Unione Musicisti decideva in Inghilterra la penalizzazione di pubbliche performances con il Mellotron e, simultaneamente, per motivi di distribuzione, cessava il normale afflusso di esemplari sulla scena musicale. | ||
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Vintage electronics instruments | ||
ARP 2600 Sintetizzatore monofonico 1971 | ||
ARP OMNI String Machine (tastiera violini) 1976 | ||
EMS VCS3 Sintetizzatore monofonico 1970 | ||
HONER CLAVINET Tastiera con generazione del suono a corde e pick up hambucking | ||
ORGANO HAMMOND Organo elettromagnetico 1934 | ||
MINIMOOG Sintetizzatore monofonico 1971 | ||
POLYMOOG Sintetizzatore polifonico 1975 | ||
MELLOTRON Campionatore primordiale a nastri magnetici 1964 | ||
YAMAHA CP 70 ELECTRIC GRAND PIANO Pianoforte acustico elettrificato da palco 1975 | ||
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