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Breve storia dell’interfaccia MIDI (Musical Instruments Digital Interface) | |||
Il primo
tentativo di realizzare un'interfaccia digitale per sintetizzatore fu
concepito dalla Sequential Circuits Inc. (SCI) parallelamente
al progetto del Prophet 10.
La SCI ha redatto il primo documento MIDI come sintesi delle due proposte. La stesura definitiva si è avuta dopo un'intensa collaborazione con la Roland, che faceva anche da anello di congiunzione con Yamaha, Korg e Kawai. L’interfaccia
MIDI fu presentata al pubblico per la prima volta nell'ottobre 1982
con un articolo di Robert Moog su "Keyboard Magazine". |
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Struttura dell’interfaccia MIDI | |||
L’interfaccia
MIDI si presenta come due o tre conettori DIN a 5 poli (180 gradi), del
tipo usato sui vecchi impianti impianti HiFI. E' presente un ingresso, marcato MIDI IN, che riceve i segnali inviati alla tastiera, ed un'uscita, marcata MIDI OUT, che trasmette i dati verso altri dispositivi MIDI o computer. I dati che arrivano all'ingresso MIDI IN non vengono ritrasmessi sull'uscita MiDI OUT. E' a volte disponibile anche una seconda uscita, marcata MIDI THRU, che riporta una copia dei dati che arrivano all'ingresso MIDI IN. Non è possibile sdoppiare un cavo per collegare due ingressi MIDI IN ad una sola uscita, ne viceversa. L'uscita MIDI THRU viene fornita proprio per questo scopo. Invece dei connettori DIN è possibile trovare dei connettori XLR, ma dovrebbero essere accompagnati dai cavi di adattamento per il DIN. La funzionalità dei collegamento è garantita per cavi lunghi fino a 15 metri. |
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Cosa si puo' fare con il MIDI | vedi anche Come fare i collegamenti MIDI | ||
Di
base, il MIDI è un modo per scambiare informazioni tra due tastiere. Le informazioni possono riguardare qualunque operazione svolta dal tastierista, ma l'efficacia dei collegamento dipende dalla potenza di ogni interfaccia e dal livello di compatibilità: al livello minimo, le note suonate su una tastiera vengono suonate anche sull'altra. Con tastiere dello stesso tipo, o in particolare della stessa marca, la compatibilità aumenta moltissimo e il MIDI consente di fare molto di più. Occorre soltanto che la tastiera ricevente sia predisposta per un certo tipo di controllo e che l'altra sia in grado di trasmettere i segnali adeguati. In generale, oltre alle note, è possibile controllare almeno il pitch bend e il cambio dei programmi (timbri) cioè scegliere il programma, per es., num. 15 contemporaneamente sulle due tastiere. Ad un estremo del collegamento può esserci un computer; in teoria attraverso un collegamento MIDI è possibile controllare a distanza con un computer tutte le operazioni che potrebbero essere eseguite da un tastierista (es. cambiare suono, pitch bend, ecc.), più tutte quelle a portata di computer (es. sequencer). Naturalmente sono incluse le informazioni dinamiche, cioè la velocità di abbassamento dei tasto, la forza applicata sul tasto dopo averlo abbassato (after touch) e la velocità di rilascio (Prophet T8). |
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Modi e canali | |||
Anche
se il MIDI usa una sola coppia di fili, è necessario immaginare
che all'interno dei cavo di collegamento vi siano 16 linee diverse,
che vengono chiamate CANALI. |
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MIDI e altro | |||
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MIDI
non riguarda solo le tastiere. La
cosa senza dubbio più interessante è che il sintetizzatore
diventa, grazie al MIDI, una periferica di un qualunque calcolatore
al pari di una stampante. |
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Come realizzare un cavo MIDI | |||
Pubblichiamo questo articolo per soddisfare tutte quelle persone che riceviamo tramite i motori di ricerca alla ricerca dello schema di collegamento per fare un cavo MIDI.. | |||
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Prendiamo qui in considerazione la realizzazione di un cavo MIDI con connettori a norme DIN pentapolari (5 contatti) a 180° standard. Il cavo MIDI è molto semplice da fare, ed occorre il saldatore, lo stagno, i connettori, ed il cavo elettrico della lunghezza che ci necessita (max 15 m secondo le norme). Il cavo va bene del tipo a due poli con la calza per la schermatura, non necessita un cavo di tipo particolare o di sezioni elevate...anche un pezzo di cavo audio va bene. Il saldatore occorre poco potente, e va dosato con cura sui contatti del norme DIN, accorgimento da tenere presente durante la saldatura dei connettori, la base dei norme DIN spesso è in plastica, e se restate troppo vicini con il saldatore rischia di sciogliersi (il contatto sprofonda)..! |
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La
connessione tra le due estremità del cavo è speculare
(pin to pin), ed utilizza solo due piedini e la schermatura centrale
(calza), visto da dietro (lato saldature) deve risultare collegato come
nelle figure qui sotto (i colori possono ovviamente essere diversi sul
vostro cavo).
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Se avete
ancora dei dubbi potete contattarci tramite il Forum.
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Schema
elettrico interfaccia MIDI
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Questo
è lo schema elettrico di base dell'interfaccia MIDI, più
o meno quello che trovereste all'interno di un qualsiasi dispositivo dotato
di MIDI.
Il MIDI IN è realizzato con un opto-isolatore che normalmente è
il 6N138 dell'HP o il PC 900 della Sharp (compatibile pin to pin) Le performance
del MIDI IN dipendono tutte da questo piccolo opto isolatore ad alta velocità..Se
realizzate da voi un'interfaccia MIDI, non fate l'errore di sostituirlo
con uno più economico. I gates contrassegnati con A, possono essere
o dei semplici transistor, o IC (74LS04). Un problema noto nel malfunzionamento di una tastiera MIDI che non comunica piu' i dati in uscita è proprio la rottura dell'opto isolatore. |
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Messaggi MIDI | |||
Dunque:
il MIDI è un linguaggio idoneo alla comunicazione in codice
digitale.
Il concetto di comunicazione implica uno scambio di messaggi fra due interlocutori o, almeno, un indirizzamento a senso unico dal trasmittente al ricevente. Normalmente, parlando di synth e affini questi due ruoli sono occasionali, dipendendo dall'assegnazione dell'operatore, effettuata mediante collegamenti e specifici controlli. Tra i componenti che più caratterizzano l'hardware del sistema d'interfaccia vi è il tipico collettore DIN, con i 5 pin disposti a 180° (i piedini 1 e 3 non vengono utilizzati), poi l'optoisolatore e, infine, l'UART. L'optoisolatore
è un ingegnoso dispositivo, interposto fra il connettore d'input
e l'UART, adibito alla trasduzione ottica dei messaggi impulsivi. Nei casi in cui molte unità siano poste in serie è opportuno che siano impiegati optoisolatori a risposta più rapida per non incorrere in distorsioni, nei fronti ripidi dei segnali la cui pendenza deve essere compresa entro 2 microsecondi. Altra buona norma è quella di evitare cavi troppo lunghi (max 15 m.) o una cattiva schermatura di massa (piedino 2). Il cuore, ovvero la struttura realmente attiva dell'hardware risiede nell'UART (Universal Asynchronous Receiver-Transmitter. Esso lavora a 31.25 Kbaud, con tolleranza dell'1%, generando messaggi impulsivi (bytes) asincroni, ossia non vincolati ad una cadenza temporale. Ciascun byte però è distribuito nel periodo di 320 microsecondi ed è formato da 10 bits due dei quali, il primo e l'ultimo, delimitano inizio e fine del messaggio (start-stop), mentre gli altri 8 bits corrispondono a dati. La delimitazione, analogamente a quanto accade nel linguaggio verbale è necessaria alla comprensione del messaggio, in modo da venire omologato e tradotto operativamente. Il fattore tempo, come avrete già intuito costituisce uno degli aspetti critici di questo sistema di interfaccia. La trasmissione dei dati è seriale, ed alla formazione di un messaggio complesso devono concorrere moltissimi bits, questo puo' portare as uno slittamento dell'esecuzione, per via del tempo necessario al calcolo di tutti i dati. Più frequentemente, con molte unità poste in serie, può accadere che eventi intenzionalmente simultanei vengano risolti in modo asincrono, con grande sorpresa dell'inesperto un grande accordo, ad esempio. può divenire un arpeggione (sia pure veloce). Insomma l'informazione più elementare, il bit, impiega 32 microsecondi, quindi tante informazioni potrebbero rallentare il sistema MIDI. Torniamo
adesso a parlare dei ruoli comunicativi di unità MIDI, correlate.
Diciamo che talvolta il ruolo è prefissato per costruzione potendo
solo trasmettere, come certe tastiere di controllo, oppure ricevere,
come certi moduli di espansione. Nei casi di bivalenza, più frequenti,
il ruolo viene assegnato dall'operatore stesso, grazie specialmente
ad opportune connessioni. MIDI
TRHU: si tratta di un output adibito alla derivazione in parallelo
dei segnali in input.
Channel
è una classe di messaggio espressa da quattro dei bits all'interno
dello Status Byte e riferito ad uno dei sedici canali che caratterizzano
il MIDI. System
è una classe di messaggio non attinente al numero di canale e
distinto in tre tipi. Il tipo
Exclusive, infine, non è vincolato ad un numero prestabilito
di Data Bytes e termina, caratteristicamente, con un codice di End of
Exclusive (EOX), oppure un qualunque altro Status Byte. Esso è
riservato ad una speciale implementazione dell'unità che lo produce
(una sorta di trasmissione a circuito chiuso, limitata ai moduli di
identica matrice produttiva). II messaggio contiene un codice ID (Manufacturer's
Identification) espressamente concesso dall'IMUG, dietro formale richiesta
(la prassi è simile a quella della concessione di bande di frequenze
riservate, alle compagnie radiotelevisive).
Quando
accade che non venga effettuata tale selezione, oppure ciò non
sia consentito dalla scarsa flessibilità della macchina, il canale
e il modo sono automaticamente impostati in modo standard (Basic Channel
1, Omni Mode). Omni On, Poly: i messaggi sono ricevuti da tutti i canali di voce. con assegnazione polifonica regolata dall'algoritmo attivo nel ricevente. Omni On, Mono: idem, ma con assegnazione monofonica. Omni Off, Poly: i messaggi, per essere ricevuti, richiedono la sintonia col canale di trasmissione selezionato (canale N. simbolicamente). L'assegnazione delle voci è polifonica e sempre regolata dall'algoritmo dell'unità ricevente. Omni Off, Mono: questo è il modo più complesso, per lo meno a descriversi. La ricezione avviene solo nel canale di sintonia N + M-1, con assegnazione monofonica gestita dal MIDI e non più soggetta al suddetto algoritmo. Allora:
N = canale di base selezionato (Basic Channel): M = numero delle voci
da gestire nel ricevente, progressivamente assegnati a canali monofonici
a partire da N. Il (-1) è una sottrazione necessaria perché.
se è vero che il numero delle voci è espresso da M. è
altrettanto vero che N conta come canale base assegnato al controllo
di una voce. da scontare dalla somma totale. Alcuni
sintetizzatori. come lo Xpander (Oberheim) consentono la separazione
delle voci, consentendone il controllo mediante distinti canali MIDI.
con esiti poi timbrici. Viceversa, esistono tastiere capaci di trasmettere
su due canali MIDI indipendenti e simultaneamente, in condizione algoritmica
Split/Double (è il caso, ad esempio. della tastiera Roland KB-1000). In questo
àmbito, ma non solo in questo, quando possibile. si attuano automatiche
abbreviazioni dei messaggi, a vantaggio dell'economia di trasmissione. |
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Messaggi di sistema | |||
Un beat,
vale precisarlo, corrisponde ad un sestuplo della scansione del MIDI
clock. II sincronismo
è delegato al Timing Clock (24 frazionamenti per scansione metronomica).
In certi casi i messaggi di sincronizzazione sono veicolati selettivamente,
mediante un connettore DIN SYNC, invece che integrati nella massa di
informazioni. |
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E ELABORATORI DI SEGNALI - YAMAHA SPX 90 Guida all'uso del riverbero SPX 90 via MIDI. |
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TABELLA
IMPLEMENTAZIONE MIDI Istruzioni per la consultazione della MIDI implementation chart fornita con gli strumenti MIDI. |
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L'INTERFACCIA
MIDI Guida all'uso dell'interfaccia MIDI. |