La scelta o l'acquisto di una batteria è in stretta relazione con le esigenze musicali dell'acquirente, in quanto molte sono le caratteristiche e le possibilità di tale strumento.

È molto importante la scelta delle bacchette (sticks), ai fini di una buona sonorità dello strumento. Bisogna tenere presente che il suono, il peso e la dirittura sono i tre fattori essenziali per la scelta di un buon paio di bacchette.

Uno dei legni migliori per la loro fabbricazione è l'Hickory (noce americano) o in generale un tipo di legno stagionato selezionato e con un sistema di fabbricazione che garantisca peso costante ed indeformabilità.

E preferibile che nel momento di approccio con lo strumento le bacchette abbiano una punta battente di media grandezza a forma di "seme". Successivamente, si possono provare i numerosi tipi che sono in commercio, a forma ellissoidale e rettangolare che hanno una maggiore superficie battente e sviluppano quindi un maggiore volume di suono.

Il loro maggior difetto è la facilità di crepatura dalla parte in cui si batte e quindi la possibilità di avere falsi rimbalzi.

È consigliabile, al momento dell'acquisto, provare le bacchette su di una superficie dura, dalla quale dovrebbe scaturire un suono pieno e legnoso, e, successivamente, farle ruotare su un piano, osservandone la dirittura.

Per quanto riguarda il peso non è possibile dare una regola esatta circa quello migliore, ma una volta che l'esecutore ha trovato delle bacchette con le quali pensa di suonare bene può continuare a scegliere sempre quel tipo.

Non dimentichiamo l'importanza delle spazzole che, usate per accompagnamenti "slow", creano sonorità delicate e soffuse; mentre nei tempi veloci, come nel jazz, permettono di ottenere figure ritmiche continue anche se leggere.

La scelta delle spazzole, a differenza di quella delle bacchette è molto più semplice, infatti si consigliano quelle di tipo estraibile dal manico per evitare pieghe nei filetti di ferro, con l'unica accortezza di allargare il ventaglio per avere una maggiore superficie che striscia sulla "pelle" (è da notare che l'effetto principale delle spazzole è lo "strisciato" che è ottenuto spostando la spazzola in lungo o in largo sulla parte superiore del tamburo o del piatto).

La scelta della batteria, come abbiamo già detto, è strettamente legata alle necessità musicali ed al "drumming" del batterista. In ogni caso si devono conoscere i requisiti essenziali che permettono di distinguere una batteria da ciò che, invece, le assomiglia solo lontanamente: il discorso è lo stesso sia per il nuovo che per l'usato.

Sono importantissimi, ai fini di una buona sonorità, la stagionatura e l'integrità del legno che costituisce il fusto dei tamburi; è bene, quindi, osservare attentamente che non vi siano crepature, battendo con le nocche della mano all'interno o all'esterno del fusto ed ascoltando il suono che emette: questo dovrebbe essere lo stesso in ogni punto.

Per quanto riguarda le batterie costruite in materiale plastico (materiale vinilico o plexiglass o perspex) si deve fare attenzione che non vi siano piccole fessure o incrinature sul fusto dei tamburi.

Per una buona accordatura, invece, è importante verificare la funzionalità di ogni tirante della "pelle" provando ad avvitarlo fino in fondo e assicurandosi che sia montata sulla batteria una "pelle" di medio spessore e di materiale plastico; sono da evitare quelle di animale.

È bene porre attenzione al montaggio della "pelle" con il cerchio di ferro: è sconsigliabile l'acquisto nel caso in cui l'attaccatura sia realizzata tramite elastici di bordo, mentre è preferibile nel caso in cui la "pelle" sia incollata direttamente nel cerchio di ferro.

Tutto ciò permetterà una maggiore permanenza di tensione ed una migliore risonanza.

Non è da sottovalutare il pratico ruolo degli accessori per una buona funzionalità della batteria: leggerezza, resistenza, facilità di montaggio, dovrebbero essere le loro caratteristiche essenziali.

In particolare, le aste che sorreggono i piatti devono essere sufficientemente lunghe; è necessaria una adeguata larghezza alla base dei treppiedi, per evitare le oscillazioni, ed un buon attacco dell'asta al piatto, con varie possibilità di regolazione; esiste in commercio un tipo di attacco, particolarmente consigliabile, chiamato oscilloscopio, realizzato mediante una sfera di acciaio o di nylon, che offre maggiore stabilità oltre ad una notevole praticità di regolazione millimetrica, senza limiti di inclinazione.

Lo stesso meccanismo oscilloscopico è consigliabile per il reggi-tom dove i due tubi agganciati alle due sfere vanno ad infilarsi sia nel tom che nella cassa.

Bisogna soffermarsi inoltre su di un tipo di accessorio molto importante: il pedale della cassa. Questo dovrà necessariamente avere grande facilità di regolazione per i seguenti spostamenti: corsa del battente dalla "pelle" della cassa, altezza del piede da terra, altezza da terra del ponticello che sorregge il battente ed il pedale.

Per quanto riguarda poi il pedale del "charleston", consiglieremmo anche in questo caso una buona regolazione del piede da terra e una buona pesantezza per evitare i piccoli spostamenti dovuti al lavoro del piede sul pedale.

Sarebbe bene, infine, parlare delle modalità d'acquisto dei piatti, lasciandone la scelta al gusto del batterista. Ciascun piatto possiede una propria tonalità e, di conseguenza, un proprio suono.

Generalmente, col passare del tempo, i piatti migliorano il loro rendimento, infatti dopo un certo uso, essi divengono più "temperati" e meno "rigidi". Bisogna fare attenzione, al momento dell'acquisto, che il piatto non abbia ricevuto colpi che possano averlo incrinato o addirittura spezzato ai bordi.

Osservare, infine, che lo spessore del piatto non sia troppo sottile nel punto di attacco con l'asta, per evitare di incorrere nella rottura.

Concludiamo con uno schema che illustra la funzione dei tipi di piatti più usati.

Splash - Piatto piccolo, di spessore sottile, usato per effetti speciali con risposta immediata nel lavoro "crash".

Crash - Piatto sottile e medio sottile, a risposta pronta.

Thin ride - Intonazione grave, risposta pronta nel lavoro "ride".

Crash ride - Piatto a doppio uso, che permette sia un lavoro "crash" che "ride".

Ride (bounce) - Di peso medio, ricco di armonici controllati, che permettono una chiara definizione nel "beat" prolungato.

Ping - Medio pesante, accentua la nota fondamentale chiara ed acuta, prodotta dalla bacchetta, evidenziando una definizione "ping" contro gli armonici discendenti.

Heavy ride - Piatto di grande volume, dal suono ricco, per sostenere una grande orchestra o un'aplificazione elettronica.

Heavy ping - La caratteristica "ping" con maggior volume.

Hi-Hat - Coppia ritmica di medio peso, abbinata in funzione della gamma di suoni.

Swish - Piatto con profilo cinese per effetti speciali e musica Dixie.

Pang - Piatto a profilo cinese da cm 45 a cm 51, completamente piatto al bordo, per un lavoro di "crash ride" a intonazione grave con basso ritmico e organo.

Flat top - Piatto di medio peso da cm 45 o cm 51 con campana molto larga e area per "ride" ridotta. Un piatto "ride" con sonorità pura, incisiva, che per mezzo della larga campana permette al batterista nuovi effetti di campanaccio.