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  Limiti fisio-acustici della musica elettronica
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h) Limiti della riproduzione. Abbiamo dunque fissato i limiti delle sensazioni musicali, notevolmente stretti, per fini estetici.

Limite di frequenza delle altezze : 40-3500 Hz (ambito della melodia).
Livello d'intensità : 60-80 dB (media ottima).

Timbro: spettro di 10-12 armoniche (sino a circa 300 Hz), in diminuzione secondo le altezze.
Forma-involucro (enveloppe, Hulle) : a due formanti.
Successione degli eventi melodici : da 2 a 12 al secondo.
Successione degli eventi per fini estetici : da 2 a 30 al secondo.
Vibrato : 6-7 al secondo.

Possiamo aggiungere che tali limiti non sono dovuti tanto al meccanismo degli strumenti o ai dati fisiologici della esecuzione strumentale, ma piuttosto alla struttura psicofisica dell'orecchio umano. Gli strumenti elettronici, per conseguenza, non dovrebbero oltrepassare i limiti degli strumenti tradizionali, fissati dall'esperienza, per ottenere una sensazione musicale.

Limitazione delle forme sonore elettroniche.
Nel primo sviluppo, da un quarto di secolo in qua, della musica elettronica, si commise lo sbaglio fondamentale di credere che si potesse aumentare il livello d'intensità, il campo delle frequenze e la densità spettrale fino al limite della sensazione dolorosa. Nel frattempo questo punto di vista ha finito per imporsi, particolarmente nella musica da ballo nella quale anche gli strumenti musicali a movimento meccanico furono portati a livelli tali da creare distorsioni non lineari volontarie (tromba). Il desiderio di sentire questa musica é limitato dall'età (soprattutto dai sedici ai ventidue anni). La degenerazione del sistema nervoso, poi, aumenta coll'invecchiamento. S'é potuto dimostrare che all'età di sessant'anni, quando si attribuisce alle persone che hanno una cultura musicale un'alta recettività, l'ascoltatore è diventato insensibile alle frequenze superiori ai 10000 Hz (fig. 8). L'area di udibilità musicale va dunque gradualmente restringendosi (fig. 1).

Figura 8 Fig. 8

Come si possa allargare la gamma dei suoni strumentali entro limiti ragionevoli, lo dimostra uno studio di Werner Tharichen Musica per timpani, nella quale é stata allargata la scala del timpano a 4 ottave.

a) Metrica dei timbri. La musica elettronica sembrava prospettare la creazione di timbri nuovi, col "continuum timbrico " come scopo finale.

Effettivamente nuovi timbri comparvero, ma non raggiunsero un numero cosí grande come la teoria lasciava prevedere, e ciò per le seguenti ragioni.

Possiamo rappresentarci approssimativamente il campo globale dei timbri portando in un sistema di coordinate i due formanti F1 e F2 i quali determinano essenzialmente il timbro (fig. 9). Nella superficie che rappresenta il campo dei timbri le variazioni timbriche non si susseguono con una densità identica; cioè il potere risolutivo non é di 1 Hz, ma la percezione di una variazione timbrica ricopre un certo campo di frequenze per ognuna delle due coordinate. Un timbro specifico è dunque inscritto in un quadrato i cui limiti minimi sono ancora mal conosciuti attualmente. In ogni modo, il numero dei timbri è limitato.
Naturalmente queste considerazioni non si riferiscono agli oggetti sonori intesi come rumore.

Figura 9 Fig. 9

b) Problema della diffusione sonora. La tecnica reca da parte sua altre limitazioni : per esempio quelle dovute ai diffusori. Gli altoparlanti hanno ancor oggi caratteristiche proprie imputabili ai transitori e dovute ai parametri materiali dell'altoparlante, il che caratterizza il suono di un altoparlante mentre occorrerebbe un diffusore neutro. Cosí, la musica elettronica è tributaria dell'altoparlante e possiede, per questo fatto, un timbro particolare, anche quando si aggiungano perfezionamenti ad un universale strumento elettronico (Synthesizer delle ditte RCA e SIEMENS).

Si può fino a un certo punto accrescere le possibilità sviluppando la stereofonia. La musica elettronica, nei suoi trent'anni di esistenza, ha progredito come un'attività accessoria della tecnica radiofonica e ha beneficiato dell'utilizzazione della riverberazione artificiale.



 
 



 
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