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Tecniche di sintesi del suono digitali ( Computer Music )
 
 
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MODULAZIONE DI FREQUENZA ( FM )

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MODULAZIONE DI FREQUENZA

E' la sintesi più famosa di questi anni, quella che ha caratterizzato l'avvento dei primi sintetizzatori digitali a basso costo e di grande potenzialità.

Messa a punto da John Chowning nella prima metà degli anni settanta all'Università di Stanford in California, la modulazione di frequenza ha trovato vasto impiego grazie alla caratteristica di ottenere risultati molto complessi a partire da pochi dati iniziali, ed ha caratterizzato l'avvento dei primi sintetizzatori digitali a basso costo e di grande potenzialità.

La Yamaha ha sfruttato egregiamente questa tecnica per la serie di sintetizzatori DX e per un'infinità di altre applicazioni, utilizzandola sia per l'imitazione di strumenti tradizionali che per la creazione di effetti elettronici.

La modulazione di frequenza non impone grande ingombro di memoria, limitandosi a mantenere in una tabella ricorsiva una porzione della sinusoide di riferimento.

Il segreto della sintesi FM è il seguente: nella tecnica FM utilizzata nelle telecomunicazioni e nella radiofonia, la distanza tra il segnale portante e quello modulante è molto grande. Tipicamente, il segnale portante viene collocato molto al di fuori della banda audio, tra gli 88 e i 109 mHz.

Nella modulazione di frequenza che caratterizza ad esempio l'effetto del vibrato, è la frequenza modulante ad essere posta al di sotto della banda audio, fuori dal campo udibile.

La novità della sintesi di Chowning consiste nell'utilizzare sia per l'onda portante che per l'onda modulante, frequenze di ordine comparabile (vicine tra di loro) tutte nel campo audio (20 Hz-20kHz).

L'azione della modulante sulla portante determina un arricchimento del contenuto armonico della stessa, causando un effetto alterante che aumenta in dipendenza della variazione di intensità della modulante.

Infatti, pur rimanendo una tecnica fondamentalmente sperimentale, il grande sviluppo di ricerca su questo metodo di sintesi ha ormai codificato soluzioni standard anche per l'imitazione degli strumenti.

La Yamaha ha implementato tutte le tecniche di estensione della modulazione di frequenza, potendo connettere secondo determinati patches (o algoritmi per usare il nome impropriamente assegnato dalla casa giapponese) fino a otto operatori (operatore = oscillatore sinusoidale + inviluppo di ampiezza) in diverse configurazioni di modulazione.



 
 
 
 
     
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