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I Pick Up per chitarra Elettrica |
Caratteristiche essenziali del pick-up per chitarre | |
I microfoni a contatto sono utili per i possessori di chitarre acustiche
che desiderano amplificare il suono dei loro strumenti. I vari pick-up per chitarra funzionano su basi differenti. |
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Il pick up elettromagnetico | |
La chitarra è fornita di corde metalliche. Queste possono essere di acciaio vero e proprio, ma spesso si utilizzano altri metalli con risposta magnetica come Monel, acciaio inossidabile, lega di nichel o nylon impregnato di polvere di ferro, ed altre leghe. Il pick-up, montato sul corpo della chitarra al di sotto delle corde
è una bobina di filo avvolto su un nucleo magnetico rotondo
(calamita). La corda vibra avanti e indietro nel campo magnetico prodotto
dalla calamita sotto di essa producendo nella bobina una tensione
per induzione (legge di Faraday) che è il segnale elettrico
del suono che andremo ad amplicare.
In secondo luogo, oltre a captare le vibrazioni delle corde, il microfono di questo tipo rileva anche i rumori provocati dall'esecutore nel maneggiare il suo strumento e, ogni tipo di rumore che si produce nelle vicinanze. |
Posizionamento del pick-up elettromagnetico | ||||
Nell'illustrazione il pick-up ha l'aspetto di una semplice barretta. In realtà, nella pratica ne esistono di differenti tipi. Fig. 1 - Differenti tipi di pick-up per chitarra.
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L'evoluzione del pick-up elettromagnetico | ||||
Al
principio i magneti non erano regolabili in altezza sotto le corde,
ma erano preregolati in fabbrica. Per una maggiore sensibilità degli elettromagneti si pensò poi di avvolgere con filo ogni singolo magnete. Le sei bobine così ottenute potevano essere collegate sia in serie che in parallelo. I pick-up di questo tipo erano generalmente forniti con un contenitore
metallico schermato con fori in corrispondenza dei poli magneti. Il tipo di pick-up a magneti singoli è stato trovato più refrattario a fenomeni indesiderati di risonanza (acustic feedback). Generalmente le bobine sono connesse in serie, e con il gran numero di spire di sottile filo di rame isolato impiegato, la connessione in serie ha come risultato una elevata impedenza, di norma non superiore a 6.000 Ohm. Alcuni pick-up connessi in serie utilizzano un limitato numero di spire
allo scopo di ottenere una impedenza di uscita più bassa che
può essere anche conseguita connettendo in parallelo bobine multispira
ad alta impedenza. |
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In entrambi i casi si ottiene un tipo di pick-up di impedenza minore
di 600 Ohm. Ciò può essere ottenuto sia per mezzo di un trasformatore di impedenza in miniatura montato sulla chitarra o, soluzione più progredita, per mezzo di un preamplificatore in miniatura a stato solido (a transistor) montato sempre sulla chitarra. Spesso l'uscita a bassa impedenza viene direttamente utilizzata con vantaggio, in quanto può essere inviata tramite un lungo cavo di connessione ad un amplificatore senza introdurre ronzio o rumore.
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Caratteristiche vibratorie delle corde | ||||
L'ampiezza di vibrazione varia in funzione della lunghezza della corda. |
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Per la fondamentale, l'ampiezza è massima al centro e scende a zero alle estremità. Per la seconda armonica è zero alle estremità
e al centro ed è massima ad un quarto ed ai tre quarti. Infine, per la quarta armonica, lo zero è
alle estremità, a un quarto, a metà e a tre quarti e massima
a un ottavo, tre ottavi, cinque ottavi, e sette ottavi. Considerando la fondamentale in relazione alla posizione
del pick-up si può vedere come la risposta aumenti dal ponticello
verso la tastiera, cioè dalla parte posteriore a quella anteriore.
Inversamente quanto meno contenuto armonico e tanto più contenuto della fondamentale si vuole ottenere tanto più prossimo alla tastiera dovrà essere il pick-up. |
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Posizionamento dei pick-up per chitarra | ||||
La chitarra solista richiede una maggiore enfatizzazione delle
armoniche in modo da dare un suono più incisivo; in questo caso
il pick-up è, generalmente, montato in posizione più arretrata
verso il ponticello. La maggior parte delle chitarre elettriche è equipaggiata con
due pick-up, sebbene non sia difficile trovarne tre. In questa chitarra i pick-up posteriore, centrale, e anteriore sono
situati circa ad un quarto, a metà e a tre quarti dello spazio
intercorrente tra il ponticello e la fine della tastiera. |
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Pick-up antironzio (Humbucking) | ||||
Per
questo è stato inventato il pick-up detto "humbucking
pick-up" . Il suo principio costruttivo consiste nell'avvolgere
due bobine in direzione opposta su due nuclei simili e nell'avvicinarle
tra di loro. Nell'humbucking pick-up per chitarra elettrica, mentre il ronzio si
bilancia tra le due bobine adiacenti, il segnale della corda in vibrazione
è applicato a una sola di queste ultime. L'altra è situata
abbastanza lontano dalla corda ed è anche protetta da uno schermo
in modo da non captare alcun segnale della corda in quanto esso cancellerebbe
il segnale principale captato dalla prima bobina. I pick-up humbucking sono facilmente riconoscibili a prima vista in
quanto, sebbene abbiano la medesima larghezza di quelli convenzionali
(7,5 cm.), a differenza di questi ultimi, che sono lunghi solo 2,5 cm.
si estendono per 5 cm. lungo la corda. |
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A questo punto viene quasi spontaneo pensare che
aumentando le spire dell'avvolgimento avremo un segnale in uscita
maggiore: ciò è vero solo in parte, poiché
un numero eccessivo di spire satura il nucleo magnetico, per cui il
segnale, raggiunto questo limite, non aumenta d'intensità.
Altro svantaggio nel tenere i pick up molto vicini alle corde è la diminuzione del sustain naturale: la vibrazione della corda viene smorzata dall'attrazione magnetica esercitata dal pick up. Per questi motivi oggi si cerca di produrre pickups che abbiano poca attrazione sulle corde (minor potenza dei magneti) pur dando un segnale in uscita più elevato. Per esempio usando una particolare lega di alnico per cui i magneti sono meno potenti e smorzano poco le vibrazioni delle corde aumentando in tal modo il sustain, per contro si è deve aumentare il numero di spire della bobina per compensare la perdita introdotta dai magneti meno potenti. Dopo queste osservazioni possiamo considerare, elettronicamente parlando, un pick-up come un filtro RLC (resistenza, induttanza, capacità): la sua risposta in frequenza non sarà lineare, ma tenderà ad attenuare alcune frequenze ed ad esaltarne delle altre, a maggiore induttanza (propria di un avvolgimento con più spire del normale) sommata alla resistenza in corrente continua e alle capacità parassite, agisce da filtro tagliando gli acuti ed esaltando i medi e i bassi. Perciò maggiore sarà l'induttanza del pick-up, maggiore sarà l'opposizione al passaggio delle frequenze alte, ciò spiega perché pick-ups molto potenti (con molte spire nell'avvolgimento, quindi elevata induttanza) hanno una estensione in frequenza limitata.
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Controlli di tono e di volume | ||||
Nelle chitarre elettriche, le bobine dei pick-up e i controlli di tono e di volume sono montati sul corpo dello strumento. Possono essere utilizzati diversi tipi di circuiti, sebbene tutti tendano a seguire uno stesso modello di progettazione. Per il controllo di volume, l'uscita dei pick-up collegati in serie (la cui massa è collegata a terra) è inviata ad una estremità di un potenziometro logaritmico connesso come una resistenza variabile attraverso la linea che porta il segnale. Quando il potenziometro viene azionato la resistenza
si riduce gradualmente e carica il pick-up tagliandone l'uscita. Il controllo di tono è costituito, generalmente da un tipo di circuito a resistenza variabile nel quale un potenziometro lineare di 500 KOhm è collegato come resistenza variabile in serie ad una capacità da 0,05 uF, sempre direttamente alla linea del segnale. Azionando il potenziometro si introduce un taglio sempre maggiore. Nelle chitarre con molti pick-up sono inclusi vari commutatori che permettono di inserire i pick-up separatamente o insieme. |
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Parliamo dei pick ups (tratto da Fare Musica 1984) | ||||
Ovvero come trasformare una vibrazione
in un suono !
La rivelazione dei suoni si ottiene con dei trasduttori che effettuano la trasformazione della vibrazione generata da una corda in un segnale elettrico . Nei pick-ups per chitarra la variazione di campo magnetico prodotta dalla vibrazione della corda, genera nella bobina una tensione elettrica di frequenza, proporzionale alla vibrazione della corda. Un pick-up di questo tipo è costituito da un magnete permanente in alnico o ceramico; sopra o intorno troviamo un supporto dove è avvolto del filo di rame molto sottile le cui spire sono isolate da uno strato di smalto. Questo avvolgimento è la bobina del magnete. Questo in pratica è uno dei primi magneti; naturalmente nel corso degli anni (fu la Rickenbacker ad applicare il primo magnete ad una chitarra, nel 1931) furono apportati dei miglioramenti, anche se marginali: non dimentichiamo infatti che da allora ai giorni nostri ben poco è cambiato. Vediamo quali sono stati questi miglioramenti: tra i più importanti la sostituzione dell'unica calamita centrale con sei calamite più piccole, ognuna in corrispondenza di ogni singola corda della chitarra. Altra apprezzabile modifica è stata quella di rendere regolabili
in altezza le singole calamite, in modo da poterne variare la distanza
da ogni corda: ciò contribuisce a rendere uniforme il volume
di uscita dei pick-ups; infatti per la natura stessa E' utile, in questo tipo di magneti detti single-coil, schermare l'avvolgimento con una sottile strisciolina di rame che viene poi collegata a massa. E' molto importante schermare un pick-up single-coil in quanto è l'unico espediente per ridurre i disturbi captati dalla bobina. I pick-ups Humbucking soffrono di questo inconveniente in misura molto ridotta: vediamo perché ! Nei magneti a doppio avvolgimento il rumore e il ronzio sono eliminati con un particolare accorgimento: Le due bobine sono avvolte in senso opposto l'una rispetto all'altra: ciò vuol dire che in una bobina la corrente scorre in un verso, nell'altra scorre nel verso opposto. In questo modo i disturbi captati dalle bobine avranno polarità opposte e tenderanno ad annullarsi (ciò non avviene mai completamente perché è praticamente impossibile avere due bobine perfettamente identiche). La vibrazione della corda invece, sotto forma di corrente elettrica, è captata dalle espansioni, che però hanno polarità opposta; per cui nelle bobine scorreranno due segnali in fase che si sommeranno in uscita. A questo punto viene quasi spontaneo pensare che aumentando le spire dell'avvolgimento avremo un segnale in uscita maggiore: ciò è vero solo in parte, poiché un numero eccessivo di spire satura il nucleo magnetico, per cui il segnale, raggiunto questo limite, non aumenta d'intensità! Per ottenere pick-ups più potenti si usano magneti ceramici, che possono pilotare un numero maggiore di spire avvolte sul supporto, magnete posizionato sotto l'avvolgimento ed espansioni polari che attraverso l'avvolgimento arrivano a captare le vibrazioni delle corde. A proposito di saturazione magnetica del nucleo; a questo inconveniente vanno incontro coloro che avvicinando i magneti alle corde, credono di ottenere un suono più potente: la distorsione udibile è dovuta principalmente alla saturazione magnetica dei pick-ups; si è ottenuta una forte variazione di flusso nella bobina con conseguente limitazione della dinamica e perdita del timbro caratteristico. Altro svantaggio è la diminuzione del sustain naturale: la vibrazione della corda viene smorzata dall'attrazione esercitata dal magnete. Per questi motivi oggi si cerca di produrre pick-ups che abbiano poca attrazione sulle corde (minor potenza dei magneti) pur dando un segnale in uscita più elevato.
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Per esempio la Di Marzio usa una particolare lega di alnico per cui i magneti sono meno potenti e smorzano poco le vibrazioni delle corde aumentando in tal modo il sustain, per contro si è dovuto aumentare il numero di spire della bobina per compensare la perdita introdotta dai magneti meno potenti. Dopo queste osservazioni proviamo a considerare, elettronicamente parlando, un pick-up come un filtro RLC (resistenza, induttanza, capacità): la sua risposta in frequenza non sarà lineare, ma tenderà ad attenuare alcune frequenze ed ad esaltarne delle altre. La maggiore induttanza (propria di un avvolgimento con più spire del normale) sommata alla resistenza in corrente continua e alle capacità parassite, agisce da filtro tagliando gli acuti ed esaltando i medi e i bassi. Perciò maggiore sarà l'induttanza del pick-up, maggiore sarà l'opposizione al passaggio delle frequenze alte, ciò spiega perché pick-ups molto potenti (con molte spire nell'avvolgimento, quindi elevata induttanza) hanno una estensione in frequenza limitata. Per concludere possiamo dire che ogni pick-up in funzione del numero delle spire, della potenza dei magneti e della sezione del filo del bobina, è diverso dagli altri, non ha affatto una curva di risposta lineare, presenta una propria timbrica e sensibilità definite dai parametri sopra esposti. |
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