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Computer music |
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Il secondo e il terzo esperimento sviluppavano cosí i contrasti tra due diversi stili, quello del seicento e quello del novecento. Il primo è molto contenuto restrittivo e consonante e nello stesso tempo molto semplice; il secondo è dissonante, e più complesso e difficile da decifrare. Il contrasto sottolinea un'importante norma musicale: la semplicità di stile e quindi l'accessibilità sono inversamente proporzionali alla libertà di scelta. Piú
semplice è lo stile, piú severi sono i limiti e piú
alto il grado di ridondanza. Per la stessa ragione, la musica più
semplice all'ascolto, può benissimo essere la piú
difficile da comporre. Il quarto
esperimento riguardava la musica basata esclusivamente su
regole matematiche - uno stile particolarmente adatto ai calcolatori.
A questo fine fu studiato un programma per selezionare gli intervalli
tra una nota e l'altra basato su una tabella delle probabilità,
invece che a caso. Inoltre le stesse probabilità erano fatte
cambiare secondo le catene di Markoff. Dopo due battute l'intervallo di ottava assumeva il peso di uno, e il peso dell'unisono saliva a due (l'unisono aveva cioè una probabilità due volte maggiore dell'ottava). Subito dopo fu aggiunto l'intervallo di quinta, e i pesi rispettivi dei tre intervalli in ordine di entrata diventarono tre, due e uno. Dopo due altre battute venne introdotto l'intervallo di quarta con l'assegnazione dei pesi di quattro, tre, due, uno e cosí via finché tutti i possibili intervalli furono esauriti. Quando il calcolatore aveva composto sotto l'istruzione di un numero di programmi Markoff, le probabilità erano programmate in modo da dipendere parzialmente dalle ultime scelte fatte. Cosí se l'ultimo intervallo era una quinta, la probabilità di questo intervallo diminuiva sensibilmente mentre crescevano le probabilità degli altri. Un altro dispositivo legava la scelta dell'intervallo alla nota che apriva la sequenza. Questo
rapporto è particolarmente interessante perché ci conduce
al problema della tonalità, il fattore per cui le note della
scala acquistano un significato individuale per la relazione che hanno
con la dominante. La soppressione della tonalità, fino all'estremo
di abbandonarla completamente (atonalismo), costituisce il
filone piú caratteristico della musica " seria "
degli ultimi 50 anni. Con grande
interesse scoprimmo che la musica " tonale " ottenuta
col programma Markoff ha una stretta somiglianza con quella "
atonale " anche se i presupposti matematici sono molto
diversi. Completata
la " Illiac Suite " i nostri sforzi sono stati indirizzati
alla soluzione di problemi piú complicati di struttura musicale
che ci potranno anche portare ad una seconda " Illiac Suite ". Questi
ed altri esperimenti che comportano una quantità di incertezza
valutabile precisamente, secondo il tipo ed il grado, dovrebbero fornire
alcuni criteri quantitativi per giudicare l'effetto in musica delle
fluttuazioni dall'ordine al disordine. Ad un
progetto molto piú elaborato conduce la domanda che abbiamo
posto all'inizio: si può usare un calcolatore per comporre
una sinfonia ? In teoria non sembrano esserci ragioni sufficienti
per negarlo. Ma, il programma dovrebbe essere molto piú complesso
di quelli che noi abbiamo elaborato finora. Se poi il risultato giustifichi tanta fatica è un altro problema. Con un programma sufficientemente lungo, la macchina potrebbe essere in grado di produrre una 42esima sinfonia di Mozart, che si rivelerebbe un'opera abbastanza caratterizzata ma quasi certamente mediocre. Finché il programmatore collabora alla preparazione, non si può considerare il calcolatore come un compositore indipendente. D'altra parte nella misura in cui vengono apportate delle varianti al metodo Monte Carlo nell'input, il programmatore non può specificare quale sarà l'output della macchina. Cosí
si potrà dire che il calcolatore "compone " o almeno,
" improvvisa " entro i limiti stabiliti dal programma. Il calcolatore ha già dimostrato di poter dare un efficace contributo a questo studio; per il futuro abbiamo in programma di sperimentare piú a fondo la sua applicazione ai problemi dell'analisi musicale. LEJAREN A. HILLER
Computer
Music di Lejaren A. Hiller è comparso su "SCIENTIFIC AMERICAN"
nel dicembre 1959 |
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