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Computer music |
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Il concetto
di musica programmata matematicamente porta a quello di musica composta
da un calcolatore.
Per introdurre la ridondanza selezionavamo i numeri con istruzioni aggiuntive nel programma; queste istruzioni comprendevano i corrispondenti aritmetici alle norme compositive che regolano le sequenze " permesse " di note. Abbiamo tratto queste norme dal contrappunto di 1a specie. I numeri che avevano passato la selezione venivano conservati nella " memoria " finché il calcolatore aveva completato una melodia ritornando al do, nota di inizio. L'intera
melodia veniva poi stampata su nastro perforato e poteva essere trascritta
secondo la notazione convenzionale. Il rifiuto di un numero faceva
automaticamente scattare il programma " try again " che
ricercava un altro numero, e la ricerca continuava finché non
veniva trovata una nota " soddisfacente " e finché
la macchina non " concludeva " (dopo 50 prove infruttuose)
che tale nota non esisteva, ammettendo cosí di aver preso una
strada senza uscita, come capita anche ai compositori. In quest'ultimo
caso la melodia incompleta veniva cancellata dalla memoria e la macchina
ricominciava dal do. Nel corso
di un'ora la macchina produceva alcune centinaia di melodie di una
lunghezza variante da tre a 12 note. In seguito venne dotata di un
programma atto a produrre contrappunti a due voci con l'aggiunta di
altre quattro istruzioni che scartavano le dissonanze tra le voci.
L'aggiunta di altre istruzioni permetteva il contrappunto a quattro
voci... I programmi più complicati generavano un maggior numero
di prove e di cancellature, ma la macchina continuava a comporre con
facondia. Per il
nostro secondo esperimento abbiamo preparato altre istruzioni selezionatrici
corrispondenti alle 14 norme del contrappunto di I' specie. Nel terzo esperimento abbiamo cercato di supplire quella varietà ritmica e dinamica di cui mancavano le composizioni. Un metodo molto semplice ci permise una notevole varietà di ritmo. Dato un tempo di 4/8 e l'ottavo come l'unità ritmica piú piccola, tutte le possibili varianti ritmiche entro questi limiti vennero codificate in numeri binari (numeri espressi da 0 e 1, che rappresentano le posizioni di apertura e chiusura del circuito). Cosí 1111 rappresentava quattro ottavi, 1110 due ottavi seguiti da un quarto, 1010 due quarti, e cosí via. La serie delle variazioni formavano una successione di numeri binari corrispondenti ai numeri decimali da o a 15. Dal momento che i tempi non cambiano di solito ad ogni battuta, la ridondanza ritmica fu introdotta con una seconda serie di numeri casuali allo scopo di permettere alla macchina la ripetizione di uno stesso tempo per 12 volte. A questa ridondanza " orizzontale ", della linea melodica di ogni voce, fu aggiunta con un altro codice binario, una ridondanza " verticale " tra le quattro voci. Con questa
ad esempio 0000 indicava che le quattro voci erano ritmicamente indipendenti,
1111 comportava lo stesso ritmo per tutte, e cosí via. Metodi
consimili permettevano l'introduzione dei diversi tipi di dinamica
(forte, crescendo, etc.) o delle variazioni nel modo di suonare (legato,
tremolo, pizzicato, etc.). Dal momento
che il nostro scopo era quello di ottenere un genere di musica meno
imitativo del semplice contrappunto, fu permesso inizialmente alla
macchina di scrivere musica cromatica (includendo cioè tutti
i diesis e i bemolle). |
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