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L'Organo Elettronico | ||
L'organo elettronico è tra tra i più diffusi nella categoria degli strumenti musicali elettronici, perché grazie alla sua versatilità è in grado di soddisfare una vastissima gamma di esigenze. In un complesso musicale può svolgere un ruolo di accompagnamento o di solista, ma è particolarmente indicato anche come strumento “domestico” per chi si diletta di musica per hobby o come supporto tonale per studiare canto o armonia. Gli organi si possono presentare nella versione a mobile, detta “consolle”, solitamente con amplificatore incorporato, oppure in versione portatile (detti anche combo), con gambe di metallo pieghevoli e coperchio. Quest'ultimo tipo necessita, quasi sempre, di un amplificatore esterno, da acquistare, cioè, separatamente. Suonare
un organo elettronico è facile o difficile a seconda dei risultati che
si vogliono ottenere: L'organo,
è uno strumento che “copre”, in un certo senso ed entro certi
limiti, i difetti dell'esecutore anche grazie agli effetti speciali che si sono
ormai ampiamente diffusi: | ||
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La
musica organistica classica richiede, per essere eseguita senza problemi,
due tastiere da cinque ottave ciascuna e pedaliera da due ottave e mezza
(possibilmente radiale e concava), è importante che vi siano dei registri,
e che la timbrica dello strumento sia il più possibile simile a quella
di un organo a canne, perché le musiche sono tutte composte per essere
eseguite con questo tipo di organo. Lo strumento deve emettere suoni puliti e gradevoli; i registri è bene che siano piuttosto numerosi perché sia possibile una grande varietà di timbri. | ||
Si faccia attenzione anche alla tastiera inferiore, che spesso viene (a torto) considerata di “ accompagnamento “ e se ne trascura quindi la timbrica; questa è particolarmente importante per la musica classica, nella quale si fa molto apprezzare anche la possibilità di memorizzare delle combinazioni.
Le possibilità timbriche dello strumento vanno esaminate con cura: può
succedere infatti che esse sembrino molto ampie ad un primo esame sommario, ma
che all'atto pratico ci si accorga, ben presto, che i suoni sono piu o meno sempre
gli stessi. Questo va detto sorattutto per organi di prezzo non elevatissimo.
Suonare il La centrale con il registro flauto 8', per esempio, corrisponde al
suonare il La di un'ottava più basso con il registro flauto 4' e così
di seguito. Questo fatto permette di ottenere timbriche ricche ed armoniche combinando
assieme più registri. Ciò che fa spesso salire molto il prezzo degli
organi sono i vari automatismi e gli effetti speciali. Sezioni ritmiche molto complesse possono influire notevolmente sul prezzo di un organo, anche nella misura dei 40‑50% dei totale. E' bene perciò rivolgersi ad uno di questi strumenti solo se si è effettivamente interessati all'automatismo; in caso contrario è preferibile spendere la stessa cifra per uno strumento più curato dal punto di vista timbrico. | ||
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D'altra parte è sempre possibile aggiungere all'organo una sezione ritmica separata (limitata però alla batteria elettronica) mentre non è possibile modificarne radicalmente le caratteristiche timbriche.
Nei limiti dei possibile, è bene assicurarsi anche dell'accuratezza della
realizzazione meccanica dell'organo prima di acquistarlo. I tasti, in particolare,
devono essere ben scorrevoli e devono risultare tutti della stessa durezza,
non troppo morbidi, ma neanche troppo duri.
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