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 Il pianoforte: consigli per l'acquisto e piccola guida.
 
 
  
 

pianoforte a codaIl pianoforte è lo strumento dei grandi compositori degli ultimi due secoli e questo perché la grande conquista della musica moderna è l'armonia ed il pianoforte è lo strumento armonico per eccellenza.

Questo significa, inoltre, che la sua tecnica è molto complessa riportando in essa l'immenso lessico che è alla base dei capolavori della musica scritta e dell'improvvisazione jazzistica.

Ovviamente "II Pianoforte" con la lettera maiuscola è quello a coda, anche perché è molto chic e superbo, ma di fatto, per ragioni economiche e sociali, il pianoforte che si suona più spesso è verticale, cioè piccolo, dai 90 ai 110 centimetri d'altezza, creato per gli appartamenti moderni, ma che ha preso piede dovunque, persino nei locali pubblici per ovvie ragioni.

Ed, in questo ultimo caso, la cosa non è certo soddisfacente, perché la tavola armonica del piano a coda, essendo orizzontale, permette al suono di spandersi meglio, il che è condizione necessaria per un buon concerto.

Inoltre il pianoforte a coda ha una meccanica migliore che la meccanica Renner tenta di riportare nel pianoforte verticale, ma, ovviamente, essendo il sistema del martelletto frazionato a zig-zag (mentre nel piano a coda è tutto diritto) la cosa presenta una leggera diminuzione del controllo del tocco e del pedale.

Ciò non toglie che sia meglio un ottimo pianoforte verticale di un cattivo pianoforte a coda.

  
 
 
 

cavigliera del pianoforteUn pianoforte richiede che esso venga costruito con legname ben stagionato (almeno dieci anni) per garantirne la durata, la perfetta accordatura e la buona risonanza; ma si suppone che ormai dovunque la stagionatura venga fatta artificialmente in forni ad alta temperatura.

Le parti che compongono il pianoforte sono essenzialmente dieci:
la cassa che non crediamo abbia bisogno di spiegazioni, il somiere che è la parte dove vengono fissati i piroli per le corde, il tavolaccio porta tastiera, la tavola armonica, che è il segreto del grande pianoforte, il telaio ovviamente in ferro per offrire resistenza alle corde, le corde stesse che sono in acciaio armonico (filo trafilato di spessore diverso) e variano di spessore e lunghezza dai bassi agli acuti, la tastiera ben guarnita di feltri per impedire vari rumori d'attrito, la meccanica che poi sarebbe l'invenzione che fa il pianoforte, perché le altre parti erano grosso modo presenti in altri strumenti e, legati ai martelletti parte centrale della meccanica, sono i cavalletti e gli smorzatori.

I primi spingono i martelletti a colpire la corda, i secondi smorzano il suono prodotto ed attutiscono le varie risonanze che sarebbero conseguenza delle note ripercuotenti.

  
 
  
 

Possedendo un pianoforte, la sistemazione dello stesso dovrebbe avvenire in luogo non soggetto a forti sbalzi di temperatura; bisognerebbe inoltre evitare di porlo vicino a fonti di calore o vicino ad una Pianoforte martellettifinestra o, peggio ancora, contro una parete umida: ne soffre l'accordatura e la meccanica tende ad arrugginirsi.

Sarebbe meglio non posare niente sul pianoforte stesso, eccetto libri di musica: niente di peggio che vedere dei vasi di fiori fracassarsi sulla testiera o i cerchietti dei bicchieri o le bruciacchiature delle sigarette sul legno e sui tasti.

Per pulire la tastiera basta un panno leggermente umido, niente altro.

L'interno è difficile da pulire: meglio consigliarsi con l'accordatore.

Comunque, in generale, un pianoforte regolarmente suonato si mantiene da sé, anche perché i vari animaletti che potrebbero intaccare il legno, non reggono il suono.

  
 

  
 

pianoforte cassaL'accordatura è importante e non è strettamente regolabile. In linea di massima, se il pianoforte è suonato spesso, è necessaria una volta ogni sei mesi, massimo un anno.

D'altra parte ci sono strumenti che ne hanno bisogno dopo poche settimane ed altri che resistono più a lungo.

Un piano leggermente scordato non è una situazione terribile, ma impedisce un buon "accordo" con altri strumenti a corde o a fiato.

E, d'altra parte, se il pianista è giovanissimo, questi ha bisogno di un piano in ottime condizioni per potere affinare l'orecchio ed imparare a percepire l'esatta distanza fra le note.

Il miglior modo per comprare un pianoforte è recarsi presso una ditta specializzata e ben conosciuta e portarsi dietro un maestro di piano, il quale potrà consigliare sul tocco, il timbro ed il suono in generale.

Le grandi marche sono una garanzia, ma immaginiamo che non tutti possano permettersi uno Steinway, un Bechstein, un Bluthner o il mitico Bòsendorfer.

Ricordatevi che l'acquisto di un pianoforte è per tutta la vita, visto che uno strumento ben tenuto raggiunge tranquillamente i cinquanta anni.

Se acquistate uno strumento da un privato o se volete riparare un vecchio pianoforte di famiglia, bisogna valutare attentamente se quanto spendete per restaurarlo è sufficiente per avere uno strumento di buona qualità o se il risultato ottenibile è comunque al disotto della sufficienza.