Le Onde Martenot |
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Per dichiarare sommariamente il principio fisico della musica d'Onde e il meccanismo dell'apparecchio Martenot, estraiamo in breve alcune indicazioni essenziali da uno studio di Jean Labadie apparso su Science et Monde, aprile 1934. Nel 1928 si udì per la prima volta una musica d'onde. Un fisico russo Théremin presentava un istrumento basato su un principio assai semplice.
Un circuto oscillante altrimenti detto un sistema di lampade triodi
montate come emettitrici azionava un altoparlante che forniva le note
della gamma a piacere dell'esecutcutore.
La spiegazione del fenomeno è la seguente: Ciascuna delle due lampade produce onde la cui frequenza (sempre elevatissima e nel dominio puramente herziano), è incapace di eccitare musicalmente un altoparlante. L'orecchio non percepisce le vibrazioni la cui frequenza superi i 10.000 -15.000 periodi al secondo. Ora, ad esempio, l'onda herziana di 3.000 metri vibra in ragione di 100.000 volte al secondo. Ma se le lunghezze delle onde herziane sovrapposte differiscono, si produce il fenomeno del battimento risultante dalla composizione delle due vibrazioni fondamentali. La frequenza vibratoria del battimento equivale precisamente alla differenza delle due frequenze fondamentali, basta dunque calcolare questa differenza in modo ch'essa entri nei limiti delle frequenze percepibili dal senso dell'udito, e tosto l'altoparlante comincerà a risuonare e a fornire, se le si vogliano, note musicali. Immaginiamo ora che, con un processo qualunque, noi possiamo modificare a volontà la frequenza di una delle due lampade emettitrici: ne conseguirà una variazione nella frequenza dei battimenti risultanti. Potremo dunque in tal modo ottenere quanti suoni nuovi vorremo, per l'estensione di tutta la gamma utile nella musica. Il modo di far variare la frequenza d'una lampada oscillatrice con la rapidità richiesta da un'esecuzione musicale consiste nell'agire su l'uno dei due fattori determinanti la frequenza di ogni circuito herziano : capacità o autoinduzione.
Il Théremin (Eterofono) modificava la capacità
del circuito herziano coll'avvicinare e allontanare la mano da una
minuscola antenna che gli era connessa. Ma i risultati musicali da lui
ottenuti erano tutt'altro che soddisfacenti, peccando necessariamente
d'incertezza negli attacchi, eccesso di vibrato, sdolcinata insistenza
di glissandi ossia portamenti.
Di questo nastro una porzione, giusto bastevole a coprire tutta l'estensione
della dentellatura, è metallizzata ; il resto è di seta
isolante. E siccome ad ogni dente corrisponde un intervallo della
gamma, così il progresso del nastro, nel senso delle capacita
crescenti, abbassa la frequenza del circuito, mentre il suo regresso
la eleva. Il montaggio eterodino traduce queste variazioni in intervalli
musicali. L'istrumento è, come dicemmo, foggiato a clavicembalo.
Fig.
I - Schema del meccanismo dell'apparecchio d'onde Martenot
Questo modo rende possibile di eseguire su lo strumento, d'altronde
esclusivamente monodico, anche accordi arpeggiati).
Egli ha infine adottata una resistenza a polvere. In un sacchetto
di pelle morbida è cucita una miscela di polvere di carbone e
di polvere di mica. Per mezzo di una leva sensibilissima l' esecutore
comprime più o meno il contenuto del sacchetto intercalato nel
circuito dell'altoparlante. L'effetto di questa compressione è
di rendere più intimo il contatto dei granellini conduttori del
carbone: il movimento inverso di decompressione li separa. Inoltre,
per mezzo di filtri appropriati, comandati da appositi bottoni
azionabili dalla mano sinistra, possono essere selezionati i suoni armonici
del circuito oscillante. Con ciò si ottengono timbri ben differenziati,
corrispondenti circa a quelli del violino, della viola, del violoncello,
della viola da gamba, ces instruments étant impruntés,
dice appropriatamente e senza esagerazione Jean Labadie, aux seraphins
de l'éther. Quale avvenire è riservato all'apparato d' Onde Martenot ? Quali influssi eserciterà esso su la produzione musicale del futuro ? Virtualità sconfinate ed incalcolabili si aprono alla fantasia, e rivoluzioni profonde. Certo è che assistiamo all'ancipite aurora di un'era novella nel mondo delle possibilità strumentali. Un tipo di strumento come questo, atto eventualmente a dare con somma facilità ed esattezza, anche a mezzo di una tastiera, intervalli precisi di quarti non solo ma fin anco di undicesimi di tono, mentre rappresenta da un lato una affermazione e una conquista meravigliosa, fornirà d'altra parte, quando abbia conquistate possibilità polifoniche, un incentivo formidabile all'esperimento: a discutere dunque e fors'anche un giorno a scuotere l'attuale armonicamente imperfetto sistema della scala temperata a 12 intervalli, cioè la base stessa di fortuna su cui poggiano le splendide ma chissà se immortali architetture di suoni onde si gloria l'umana musica di ieri e di oggi. BENVENUTO DISERTORI
Ascolta il suono delle Onde Martenot |
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