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Seguendo passo per passo le seguenti istruzioni potremo realizzare il
ns. diffusore senza incontrare ostacoli.
Per determinare il volume interno di un diffusore acustico è
necessario conoscere e/o stabilire alcuni parametri:
Fs (Hz) frequenza di risonanza dell'altoparlante in aria libera.
Qts fattore di merito totale del-l'altoparlante in aria libera.
Vas (m3) volume d'aria equivalente alla cedevolezza dell'altoparlante.
Vb (litri) volume interno del diffusore acustico.
Fc (Hz) frequenza di risonanza della cassa chiusa.
Fb (Hz) frequenza di risonanza della cassa reflex.
Qtc fattore di merito totale della cassa chiusa.
S tipo di allineamento reflex.
Lv (cm) lunghezza tubo di accordo reflex.
Sv (cm2) superficie tubo di accordo reflex.
Per altoparlanti con Qts inferiore a 0,5 si consiglia il montaggio in
bass-reflex.
Per altoparlanti con Qts superiore a 0,5 si consiglia il montaggio in
cassa chiusa.
È bene tenere conto, in entrambi i sistemi, della diminuzione
del volume dovuta all'ingombro interno di componenti.
LA TIMBRICA
I parametri S e Qtc, rispettivamente, tipo di allineamento reflex e
fattore di merito totale della cassa chiusa, hanno particolare influenza
sulla resa timbrica, alle basse frequenze, del diffusore.
Bassi valori di S e di Qtc assicurano al diffusore una timbrica più
morbida. Alti valori di S e di Qtc rendono invece la timbrica del diffusore
più aggressiva. La scelta di tali valori è lasciata alla
valutazione soggettiva.
I valori che comunque consigliamo di adottare sono:
S = 4 ÷ 8 nel sistema a cassa aperta (bass-reflex)
Qtc = 0,7 ÷ 1 nel sistema a cassa chiusa (sospensione pneumatica)
Tuttavia, per agevolare tali operazioni, è stata predisposta
tutta una serie di progetti già definiti e realizzabili con caratteristiche
e prestazioni di potenza, timbrica e dinamica tali da soddisfare anche
il più esigente degli audiofili.
BASS-REFLEX
Dal
fascio di curve riportate sceglieremo il tipo di allineamento (S) che
intendiamo adottare.
Il volume interno del mobile (Vb) è dato da:
L'accordo
La frequenza di risonanza del sistema reflex (Fb) è data da:
Per evitare eccessive turbolenze utilizzeremo un tubo d'accordo di
diametro non inferiore ai 5 cm.
Noto il diametro del tubo (Dv) stabiliamo la sua superficie (Sv):
Ora definiamo la relativa lunghezza (Lv):
SOSPENSIONE PNEUMATICA
Dal fascio di curve riportate sceglieremo il valore di Qtc che intendiamo
adottare.
La frequenza di risonanza del sistema chiuso (Fc) è data da:
Il volume interno del mobile (Vb) è dato da:
IL DIFFUSORE ACUSTICO. CRITERI COSTRUTTIVI
II progetto di una cassa acustica deve essere redatto in funzione dei
parametri del woofer.
Le scuole a cui si rifanno i progettisti di diffusori sono essenzialmente
due: sospensione pneumatica e bass-reflex.
I
diffusori a sospensione pneumatica sono caratterizzati dal mobile completamente
chiuso il quale impedisce che il volume d'aria interno entri in qualche
modo in comunicazione con l'esterno; questo volume d'aria agisce come
un vero e proprio sistema di sospensione elastica della membrana degli
altoparlanti, frenandone o meno l'escursione e quindi influenzandone
la risposta in frequenza.
Nei diffusori bass-reflex l'onda emessa posteriormente dal woofer viene
invece convogliata verso l'esterno tramite un'apposita apertura del
mobile (collegata nella maggioranza dei casi ad un condotto interno
di forma tubolare detto tubo di accordo); l'onda frontale che si propaga
direttamente nell'ambiente e quella posteriore, che esce dall'apertura,
risultano in un rapporto reciproco di fase tale da rinforzare l'emissione
delle basse frequenze.
Per quanto riguarda la forma del mobile, il parallelepipedo è
senz'altro la più diffusa, grazie al buon compromesso tra praticità
e prestazioni.
L'altezza non deve essere troppo grande rispetto alle altre due misure
per evitare di costruire delle colonne d'aria con il risultato di produrre
dannose onde stazionarie.
Gli studi di Thiele consigliano di far assumere al rapporto profondità/larghezza/altezza
i valori di 0,8/1/1,25.
Il requisito richiesto è la più alta rigidità possibile,
per cui un diffusore in calcestruzzo armato è di gran lunga più
affidabile del legno.
Il materiale che presenta un compromesso ottimale tra prestazioni e
prezzo è il legno truciolare, le cui caratteristiche di
smorzamento acustico migliorano con l'aumentare della densità
del materiale.
Lo spessore del legno può essere compreso approssimativamente
tra i 15 e i 30 mm, a seconda delle dimensioni.
Si tenga presente che uno spessore maggiore non guasta mai.
D'altra parte pannelli di spessore più grande facilitano la costruzione
del mobile perchè è più agevole mantenere i pezzi
tra loro perpendicolari durante il tempo di presa della colla, inoltre
le superfici a contatto sono maggiori per cui si ottiene un incollaggio
più tenace ed un insieme più robusto.
Le giunture delle quattro pareti laterali della cassa (i due fianchi,
il sotto ed il sopra) possono essere realizzate:
a) con taglio diritto e sopravanzo;
b) con taglio a 45°;
c) con incastri di vario tipo.
II truciolare può essere incollato utilizzando prodotti a base
di ureaformaldeide (Pattex) che non contengono acqua; si possono altrimenti
usare colle all'acetato di polivinile (Vinavil) purchè siano
del tipo ad alta viscosità.
Molto importante: NON LESINARE SULLA QUANTITA DELLA COLLA !!
La procedura migliore per incollare due pannelli consiste nello spalmare
della colla lungo le giunzioni ed unirli facendo in modo che rimangano
immobili e possibilmente in pressione.
A tale scopo risultano molto utili i grossi morsetti da falegname chiamati
sergenti, ma si potrebbero unire semplicemente tenendoli con alcuni
chiodi, che comunque si consiglia di piantare in ogni caso.
Uniti i pannelli sarà bene spennellare tutte le congiunzioni
riempendo le fessure di colla.
Il tempo di presa è di qualche ora: in pratica, di solito, si
lasciano i pezzi ad asciugare per una notte.
Solo una perfetta giunzione tra i vari pannelli potrà garantire
una perfetta ortogonalità dell'insieme ed anche una tenuta d'aria
ottimale, fattore assai importante per tutti i diffusori.
Proprio a questo fine è consigliabile applicare all'interno del
mobile, in corrispondenza di queste giunzioni, appositi listelli che
possono oltretutto contribuire ad irrobustire ed irrigidire la struttura,
in modo da smorzarne le vibrazioni residue, soprattutto se il volume
del mobile è molto elevato (superiore a 80/100 litri), ma anche
se il diffusore è di piccole dimensioni, quattro listelli di
rinforzo e sigillatura non dovrebbero mai mancare.
Ed eccoci alla fase di rifinitura esterna del mobile del diffusore.
E bene che questa operazione venga compiuta prima del montaggio degli
altoparlanti per evitare di danneggiare con urti, vernici od altro,
i vari trasduttori. I principali metodi per la rifinitura esterna del
mobile sono:
a) verniciatura;
b) rivestimento con materiali autoadesivi;
c) impiallacciatura.
La prima operazione da eseguire, qualunque tipo di rifinitura si sia
scelto, è senz'altro quella della lisciatura e della preparazione
delle superfici esterne. Occorre quindi cominciare a pareggiare le giunture,
a piallare o limare gli spigoli troppo sporgenti.
Quindi bisogna stuccare tutti i buchi e tutte le giunture (incavi, eventuali
fori per le teste delle viti, ma soprattutto gli spigoli del mobile)
con un pò di stucco per legno.
Si provvede poi alla carteggiatura di tutto il mobile con carta vetrata
abbastanza sottile, quindi si applica una mano di vernice di fondo e
si carteggia nuovamente.
La cassa è così pronta per le successive operazioni di
rifinitura.
Per la verniciatura, dopo il trattamento precedentemente descritto,
si potranno applicare direttamente le mani di vernice (almeno due).
Si tenga presente che se si vuole che la superficie finale sia ben liscia,
i vari piani vanno perfettamente levigati prima dell'ultima mano.
Nel rivestimento con materiali autoadesivi bisogna stare molto
attenti a fare un bel lavoro sugli spigoli anteriori, che sono quelli
in vista.
L'impiallacciatura
consiste in un foglio di legno pregiato molto sottile (e fragile) che
viene incollato sulla superficie grezza e poi lucidato; praticamente
molti dei mobili in commercio sono realizzati con questo sistema.
Le griglie da apporre al pannello frontale non migliorano certo le caratteristiche
dei diffusori ma contribuiscono, in modo più o meno efficace,
a proteggere gli altoparlanti dalla polvere o da danneggiamenti accidentali
delle membrane.
Il metodo più diffuso e semplice consiste nel far uso di stoffa
tesa su un telaio ad un pannello rimovibile, in legno, plastica o masonite.
Particolarmente indicati sono i tessuti leggeri elasticizzati a trama
larga; da evitare invece tutti quei tessuti a trama fissa che soffocherebbero
l'emissione di alte frequenze, compromettendo di conseguenza la resa
acustica.
Gli altoparlanti possono essere fissati sul baffle frontale dall'interno
o dall'esterno: questo secondo sistema è tutto sommato preferibile
ed oggi più diffuso. Infatti con il montaggio dall'interno, lo
spessore del legno del pannello frontale, può causare delle riflessioni
disturbanti l'onda sonora emessa dal trasduttore.
Se non si prendessero delle precauzioni, all'interno di ogni diffusore
acustico sarebbe possibile l'insorgere di un fenomeno particolarmente
dannoso per la qualità di riproduzione: le onde emesse posteriormente
dal trasduttore verrebbero riflesse sulle superfici interne delle pareti
del mobile, provocando una evidente distorsione.
Inoltre potrebbero verificarsi altri dannosi fenomeni di insorgenza
di onde stazionarie e di risonanza.
Per annullare o comunque minimizzare tale effetto, all'interno della
cassa si trova dell'assorbente acustico in quantità variabile
da un minimo necessario a ricoprire tutte le pareti (ad eccezione del
pannello frontale) ad un massimo corrispondente al riempimento della
cassa; in generale si cerca una soluzione di equilibrio, perchè
con l'aumentare della quantità di assorbente impiegato, varia
l'efficienza del diffusore.
Il tipo di assorbente acustico più usato è la lana
di vetro di media densità (25/35 Kg/mc) perchè abbastanza
economico ma di ottime caratteristiche.
PROGETTO DI UN CROSSOVER
Fino a qualche anno fa, la potenza del segnale amplificato, veniva
inviata tutta ad un unico altoparlante a gamma estesa ed il povero trasduttore
si trovava ad emettere suoni composti da una serie di frequenze, alcune
delle quali erano tagliate dalla struttura meccanica dell'altoparlante
stesso, quindi l'ascolto, in realtà, veniva ristretto ad una
gamma di frequenze che non era così estesa come si voleva pretendere.
Il crossover opera la ripartizione delle frequenze tra i vari altoparlanti
in modo che ciascuno di essi si trovi a lavorare nella gamma per il
quale è stato concepito, garantendo così una migliore
qualità di riproduzione.
I componenti facenti parte di un crossover sono principalmente resistenze,
condensatori ed induttanze.
Le resistenze hanno il compito di opporsi al passaggio della
corrente. Tra le varie funzioni, quella di attenuare il livello di emissione
di un trasduttore e di intervenire sulla sua impedenza.
Caratteristica dei condensatori è quella di aumentare
la resistenza (reattanza) al passaggio di una corrente, col diminuire
della frequenza.
Le induttanze hanno attitudine inversa a quella dei condensatori,
ovvero aumentano la reattanza all'aumentare della frequenza.
|
|
Un
filtro funziona come una specie di setaccio: blocca certe frequenze,
ne lascia passare altre.
La parte del crossover che controlla il woofer, ad esempio, lascia passare
solo le frequenze basse, minori cioè di un determinato valore
che si sceglie in funzione delle caratteristiche dell'altoparlante;
analogamente la sezione che controlla il tweeter lascia passare solo
le frequenze superiori ad un limite minimo stabilito.
Nel caso di un diffusore a due vie, il massimo valore riproducibile
dal woofer dovrà evidentemente coincidere col limite inferiore
del tweeter: ad esempio se quest'ultimo può riprodurre frequenze
superiori ai 3000 Hz, toccherà al woofer coprire tutta la gamma
al di sotto di questo valore.
In un diffusore a tre vie, in cui cioè è presente anche
un midrange, non sarà necessario che il tweeter scenda fino a
3000 Hz, ne che il woofer raggiunga questo valore, perchè sarà
compito del midrange riprodurre la gamma compresa, ad esempio, fra gli
800 e i 6000 Hz: in questo caso il crossover dovrà inviare al
woofer tutte le frequenze inferiori agli 800 Hz, per mezzo di un filtro
passa-basso; il tweeter invece riceverà, attraverso un
passa-alto, solo e tutti i suoni superiori a 6000 Hz.
Il crossover dovrà quindi possedere una terza sezione, cioè
un filtro passa-banda, che blocchi le frequenze inferiori a 800
Hz e superiori a 6000 Hz, lasciando passare solo la banda compresa fra
i due valori che rappresentano le frequenze di incrocio del crossover.
Le principali caratteristiche di un filtro sono: il numero delle
vie, l'impedenza, le frequenze di incrocio (o di taglio)
e la pendenza di attenuazione.
Le frequenze di incrocio (riferite a -3 dB rispetto alla banda passante)
sono quelle alle quali un altoparlante smette di funzionare ed incomincia
un altro.
In un due vie, quindi, si avrà una sola frequenza di incrocio,
in un tre vie saranno due, etc...
La pendenza di attenuazione (espressa in dB/oct) determina la ripidità
di caduta della risposta dei singoli altoparlanti.
Nessun filtro è in grado di tagliare bruscamente le frequenze
al di là di un limite, ma da un certo punto in poi comincia un'attenuazione
progressiva della potenza che raggiunge l'altoparlante.
Riferendoci
alla figura, osserviamo che nella zona compresa fra i 1500 Hz e i 4500
Hz lavorano entrambi gli altoparlanti, ma nessuno dei due riceve il
100% della potenza applicata: in questo modo la risposta rimane lineare,
perchè dove il woofer riproduce con una attenuazione del 10%,
il tweeter cala invece del 90% e viceversa; alla frequenza di incrocio
entrambi ricevono il 50% della potenza totale.
Se la zona in cui gli altoparlanti lavorano insieme è più
ridotta, significa che la pendenza di attenuazione è maggiore.
La maggior ripidità di taglio riduce la sovrapposizione di emissione
dei due trasduttori e protegge più efficacemente il tweeter dalle
basse frequenze.
Per contro i filtri più ripidi prevedono l'impiego di un maggior
numero di componenti e presentano maggiori difficoltà di progettazione.
Da quanto sopra esposto risulta evidente che un filtro studiato per
armonizzare tra loro determinati altoparlanti, può non essere
idoneo per altoparlanti di caratteristiche diverse per cui è
poco consigliabile abbinare un crossover senza un minimo di analisi
preventiva, in quanto si potrebbe restare oltremodo delusi dal risultato
finale.
Quando si progetta una cella filtrante è necessario conoscere
la frequenza di taglio, la pendenza di attenuazione e le caratteristiche
del carico.
Le caratteristiche del carico (altoparlante) sono da considerarsi il
punto nodale per il progetto di un crossover.
Il concetto da tenere in evidenza è che un trasduttore acustico
non presenta mai la caratteristica di una resistenza puramente ohmica,
bensì è un'impedenza composita, comunque per i nostri
esempi considereremo il carico con il valore nominale dell'impedenza
(Z), questo non ci consentirà grossi equivoci di fondo e ci permetterà
un calcolo sufficientemente apprezzabile.
CELLA DI EQUALIZZAZIONE
Per fare in modo che l'impedenza di un altoparlante si mantenga costante,
naturalmente entro certi limiti, a volte può essere utile inserire
una rete di correzione per equalizzare l'andamento del modulo dell'impedenza,
inserendo in parallelo all'altoparlante una serie composta da una resistenza
ed un condensatore come mostrato in figura:
Le difficoltà di progettazione per un autocostruttore possono
essere tali da consigliare l'utilizzo di uno dei filtri espressamente
predisposti, ma con questa trattazione abbiamo potuto vedere quanto
sia importante avere un approdo di tipo tecnico alle problematiche dei
filtri; ciò consente una progettazione ed una realizzazione ottimale
ed esente da problemi che potrebbero insorgere per la non corretta conoscenza
dei fenomeni e delle leggi che regolano il campo in esame.
INDUTTANZE
Le induttanze sono componenti tali da presentare, quando attraversati
da una corrente alternata, una reattanza (resistenza) proporzionale
alla frequenza.
L'induttanza dunque lascia passare le frequenze basse; quando la frequenza
cresce essa presenterà una reattanza sempre maggiore costituendo
quindi un filtro passa-basso che potrà essere inserito in serie
al woofer per fargli giungere solo la parte inferiore dello spettro
audio.
Il supporto sarà realizzato con cartone, legno o altro materiale
isolante (il metallo altererebbe il valore dell'induttanza); si userà
del filo di rame smaltato (la smaltatura serve ad assicurare l'isolamento
fra le spire) avvolto non alla rinfusa ma ordinatamente in strati successivi
come, ad esempio, nei rocchetti di stagno.
Esiste una formula, detta di Weeler, per calcolare il numero delle spire
per ottenere un determinato valore dell'induttanza per certe misure
del rocchetto; con riferimento alla figura:
Facciamo un esempio:
supponiamo di voler realizzare una induttanza del valore di 0,09 mH
su di un rocchetto le cui dimensioni sono:
a = 10 mm; b = 23,5 mm; c = 9 mm:
Talvolta il progetto redatto richiede delle induttanze non reperibili
in commercio.
A tale scopo la tabella sotto riportata fornisce un'ampia gamma di valori
intermedi ricavabili dalle induttanze già espressamente predisposte,
ottenibili semplicemente sottraendo il numero di spire necessario al
raggiungimento del valore desiderato.
|
A
mm
|
B
mm
|
C
mm
|
NR
SPIRE
|
FILO
Ø mm
|
Rcc
ohm
|
|
25
|
35
|
50
|
220
|
1,06
|
0,75
|
9
|
25
|
35
|
50
|
210
|
1,06
|
0,73
|
8
|
25
|
35
|
50
|
198
|
1,06
|
0,71
|
7
|
25
|
35
|
50
|
185
|
1,06
|
0,65
|
6
|
25
|
35
|
50
|
171
|
1,06
|
0,60
|
|
15,5
|
35
|
24
|
273
|
0,85
|
0,60
|
|
15,5
|
35
|
24
|
268
|
0,85
|
0,58
|
|
15,5
|
35
|
24
|
262
|
0,85
|
0,56
|
|
15,5
|
35
|
24
|
253
|
0,85
|
0,52
|
4
|
15,5
|
35
|
24
|
247
|
0,85
|
0,50
|
|
15,5
|
35
|
24
|
238
|
0,85
|
0,48
|
|
15,5
|
35
|
24
|
251
|
0,85
|
0,50
|
|
15,5
|
35
|
24
|
243
|
0,85
|
0,49
|
3
|
15,5
|
35
|
24
|
237
|
0,85
|
0,48
|
|
15,5
|
35
|
24
|
225
|
0,85
|
0,46
|
|
15,5
|
35
|
24
|
217
|
0,85
|
0,45
|
|
15,5
|
35
|
24
|
204
|
0,85
|
0,43
|
2
|
15,5
|
35
|
24
|
193
|
0,85
|
0,41
|
|
15,5
|
35
|
24
|
185
|
0,85
|
0,40
|
|
15,5
|
35
|
24
|
181
|
0,85
|
0,38
|
|
15,5
|
35
|
24
|
173
|
0,85
|
0,37
|
|
15,5
|
35
|
24
|
168
|
0,85
|
0,35
|
|
15,5
|
35
|
24
|
157
|
0,85
|
0,33
|
|
15,5
|
35
|
24
|
150
|
0,85
|
0,32
|
1
|
15,5
|
35
|
24
|
143
|
0,85
|
0,31
|
|
15,5
|
35
|
24
|
136
|
0,85
|
0,30
|
|
15,5
|
35
|
24
|
109
|
0,85
|
0,27
|
|
15,5
|
23,5
|
32
|
240
|
0,71
|
0,65
|
|
15,5
|
23,5
|
32
|
227
|
0,71
|
0,63
|
|
15,5
|
23,5
|
32
|
216
|
0,71
|
0,62
|
|
15,5
|
23,5
|
32
|
206
|
0,71
|
0,60
|
|
15,5
|
23,5
|
32
|
195
|
0,71
|
0,58
|
|
15,5
|
23,5
|
32
|
185
|
0,71
|
0,55
|
|
15,5
|
23,5
|
32
|
165
|
0,71
|
0,50
|
|
15,5
|
23,5
|
32
|
151
|
0,71
|
0,49
|
|
15,5
|
23,5
|
32
|
131
|
0,71
|
0,47
|
|
15,5
|
23,5
|
32
|
101
|
0,71
|
0,45
|
tratto dal catalogo Coral 1984
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